Summer School a Clusone: da Cina e Francia le lezioni sul turismo sostenibile

Dal 10 al 13 giugno l’Università di Bergamo promuove 4 giorni di confronto sul rilancio dei territori montani con gli Istituti di Lione e Suzhou. Il rettore: opportunità unica per approfondire le sfide nella crisi.

L’Università degli studi di Bergamo porta i suoi studenti fuori dalle mura dell’Ateneo grazie alla Summer School «Syndemia: Geourban Planning and Sustainable Tourism in Time of Crisis» che si terrà a Clusone dal 10 al 13 giugno. Una promessa mantenuta quella del rettore Remo Morzenti Pellegrini, che aveva annunciato la volontà di portare gli studenti sul territorio per dare nuove opportunità di valorizzazione a rilancio ai territori montani grazie anche agli accordi internazionali dell’Ateneo. La Summer School realizzata in collaborazione con l’Ecole Urbaine de Lyon e la Xi’an Jiao Tong-Liverpool University si articola in attività teoriche e applicate tenute da docenti di università europee (Lione e Bergamo) e cinese (Suzhou) e si concluderà domenica con il web-seminar «Internazionalizzare i territori per valorizzare i luoghi», aperto a tutti.

Pianificazione territoriale

La Summer School nasce come attività didattica complementare ai percorsi formativi di due lauree magistrali «Geourbanistica. Analisi e pianificazione territoriale, urbana, ambientale e valorizzazione del paesaggio» e quella internazionalizzata in «Planning and management of tourism systems». Saranno 4 giorni di scuola estiva in cui si proverà a ri-progettare i territori e il turismo attraverso l’incontro con gli abitanti. Gli studenti contribuiranno quindi a rimettere al centro l’Alta Valle Seriana valorizzandone le risorse culturali e ambientali. Il web-seminar, aperto al pubblico, sarà l’occasione anche per gli studenti di presentare i risultati del loro apprendimento, in primis al Comune di Clusone.

Il rettore Morzenti Pellegrini

«La scuola, mediante la comparazione di territori antitetici e lontani tra loro come quelli cinesi ed europei– afferma il rettore Morzenti Pellegrini – attraverso la Summer School intende prospettare la progettazione urbana e il turismo quali fenomeni sinergici della mondializzazione che possono rintracciare forme equilibrate dell’abitare la Terra esclusivamente nei territori locali, in una prospettiva di transcalarità con l’intero pianeta. Rappresenta un’opportunità unica per i nostri studenti: prendendo parte a questo programma, potranno approfondire le sfide poste dalla mondializzazione in tempo di “sindemia”, ovvero di crisi, al contempo ambientale e pandemica, al fine di rendersi conto che la situazione che ci interessa richiede un ripensamento urgente e radicale del nostro modello di vita e di abitare i territori».

«Siamo onorati e orgogliosi – sottolinea il sindaco di Clusone, Massimo Morstabilini – di ospitare la Summer School dell’Università di Bergamo, un’importante occasione di apertura al mondo vivace della formazione accademica. La ri-progettazione dei nostri territori attraverso la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali sarà una delle sfide di maggior rilievo per l’immediato futuro delle nostre comunità».

Ricerca applicata

«La Summer School, – conclude Emanuela Casti, presidente del Centro studi sul territorio – integra la conoscenza teorica con la ricerca applicata e propone una formazione innovativa maturata all’interno del Cst. Quest’ultimo è luogo di ricerca di terreno basata su studi partecipati ed interdisciplinari di rigenerazione territoriale. Sulla crisi epidemica ha condotto ricerche i cui risultati sono in corso di stampa sia in Italia che negli Stati Uniti».

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