Sul feretro la foto con le figlie, folla ai funerali di Mino Ronzoni - Foto

IN CATTEDRALE. Tantissime le persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto all’imprenditore e stilista Mino Ronzoni, morto giovedì sera dopo una lunga malattia. I funerali a Bergamo, nella Cattedrale di Città Alta, dove abitava.

I suoi dipendenti, insieme alla famiglia e ai tantissimi amici. Una folla addolorata si è riunita in Città Alta dove in Cattedrale si sono celebrati alle 9.30 di lunedì 3 marzo i funerali di Mino Ronzoni, stilista e imprenditore bergamasca, titolare dell’omonima azienda di Ponte San Pietro e noto per i suoi brand di moda Tosca Blu e Minoronzoni 1953.

Mino Ronzoni è morto giovedì sera 27 febbraio a 72 anni. Amato e conosciuto sul territorio bergamasco, la sua base è sempre stata Ponte San Pietro con un’azienda di 300 dipendenti e una seconda realtà aperta nel 2001 in Romania.

Empatico e solare, il ricordo degli amici

Lungimirante, un creativo, capace di cavalcare i tempi e le mode. Una forza imprenditoriale che non lo ha mai abbandonato, un carattere empatico e solare che in questi giorni amici e conoscenti hanno voluto ricordare. Sul feretro, in Cattedrale, la foto con le due amatissime figlie: Virginia e Maria Sole.

Dalle cinture, suo primo grande amore, alle borse e alle scarpe, Ronzoni ha raccontato con il suo stile epoche e generazioni. «Non ha mai smesso di lottare contro la mattia che lo ha colpito ormai cinque anni fa. Pochi mesi fa un peggioramento che non gli ha dato scampo» racconta commossa la sua compagna Chiara Valota che ricorda Mino e il suo spirito libero: «Amava la vita e amava il suo lavoro: era uno stilista e imprenditore che sapeva guardare oltre alle moda, capace di progettare e di vedere nuove tendenze».

Le esequie in Città Alta

La Messa è stata celebrata da don Fabio Zucchelli, parroco della cattedrale e delle parrocchie di Città Alta, insieme a don Mattia Ranza, curato di Chiuduno e ex curato di Bonate Sotto, paese di origine di Ronzoni. «Gesù Cristo ci ha rilevato che vivere è vedere Dio come padre e non essere egoisti ma spalancare la vita agli altri. Celebrare il funerale di Mino non è solo ricordare ma anche pregare il Signore perché lo accolga tra le sue braccia - ha detto il sacerdote -. Preghiamo perché possa continuare a custodire ed amare i suoi cari e anche tutti voi. Possiamo continuare a sentirlo vicino in una forma diversa ma sempre vera. Accorgiamoci degli altri che vivono accanto a noi come faceva lui».

Le figlie: «Grate per averti avuto come guida»

Commuovente il messaggio letto dalle due figlie: «Speravamo di avere più tempo per stringerti ancora, per perderci nei tuoi racconti e nelle tue risate, - inizia così il testo -. Speravamo di poter lavorare ancora fianco a fianco alla prossima collezione, di vederti camminare lungo i corridoi dell’azienda». E poi ancora: «Si dice che la speranza sia l’ultima a morire, ma ora sappiamo che esiste qualcosa di ancora più grande, qualcosa che la morte non può spezzare: la gratitudine».

«Gratitudine per il tempo che abbiamo avuto, per ogni viaggio, abbraccio, tramonto in barca, domenica insieme». «Gratitudine per averti avuto come padre, guida, rifugio sicuro» continua il testo. «Per l’amore immenso che hai donato a noi e ai tuoi nipoti, Felipe e Luce». Il messaggio si conclude così: «Sfreccerai con la tua moto tra le nuvole, sfiorando le palme di Formentera».

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