Street art, il Comune di Bergamo dà le regole. E arriva il catalogo dei muri

IL DOCUMENTO. Vademecum per i giovani writer: dalle norme sul cantiere ai contenuti. L’assessore Gandi: incentiviamo questa espressione artistica.

Un catalogo dei muri bianchi di proprietà comunale, potenziali tele per gli artisti di strada. A questo sta lavorando Palafrizzoni, per incentivare la street art, espressione artistica che coinvolge soprattutto le giovani generazioni. Come primo passo, la Giunta Carnevali ha approvato un regolamento, linee guida «per la gestione e la razionalizzazione degli interventi di street art sulle superfici e nelle aree di proprietà del Comune di Bergamo». Un documento che entra nel merito di diversi aspetti, dalla necessità di prevedere l’occupazione del suolo pubblico o modifiche alla viabilità mentre il «cantiere» è in corso (e come fare richiesta) a un preciso richiamo sui contenuti. Come «l’impegno a non realizzare opere che contengano disegni o scritte che possano risultare discriminatorie, offensive, lesive della dignità della persona o in contrasto con le norme sull’ordine pubblico e sui valori costituzionali».

Il regolamento rappresenta anche un vademecum per i giovani artisti (o associazioni) non abituati a interfacciarsi con la macchina comunale: «Vogliamo incentivare la street art – spiega Sergio Gandi, assessore alla Cultura –, rendendo più semplice l’iter per chi vuole intraprendere questa esperienza. Essendo chiari nella procedura da seguire, crediamo di poter sostenere questo tipo di attività». Gandi parla anche da assessore al Commercio presentando il regolamento: «Il nostro approccio in generale è essere chiari e anche flessibili quando occorre, consentendo di sperimentare nuovi progetti ed esperienze. Lo abbiamo fatto di recente con i dehors, rivedendo il regolamento e inserendo la possibilità di fare concerti in un numero limitato di serate durante l’anno. Lo stesso avviene con il regolamento per la street art, cercando di superare norme alcune volte farraginose. Il passo successivo è individuare i muri liberi di proprietà comunale da mettere a disposizione degli artisti, così che ogni volta, individuata una parete, non si debbano fare nuove verifiche».

L’assessore Gandi: ««Il nostro approccio è essere chiari e anche flessibili quando occorre, consentendo di sperimentare nuovi progetti ed esperienze. Lo abbiamo fatto di recente con i dehors, rivedendo il regolamento e inserendo la possibilità di fare concerti in un numero limitato di serate durante l’anno»

Più di uno spazio comunale è stato interpretato con la street art. Sulle case popolari di Boccaleone e Celadina, sulla parete del parcheggio multipiano alla stazione autolinee. Recente è il progetto «Street Ball Art» che ha colorato una serie di campi da basket da Bergamo a Brescia, iniziativa della Capitale 2023. Un invito a proseguire su questa strada era arrivato anche dal Consiglio comunale con un ordine del giorno sul tema, proprio nell’anno della Cultura. Il primo atto della Giunta è dunque il regolamento, che classifica le opere in tre tipologie: interventi artistici, cioè l’esecuzione di un murale senza l’apposizione di alcun marchio/logo, interventi artistici sostenuti da sponsor (dove deve prevalere l’elemento artistico, con una didascalia con il ringraziamento allo sponsor) e interventi eseguiti da enti del Terzo settore all’interno di una progettualità.

Il primo atto della Giunta è il regolamento, che classifica le opere in tre tipologie: interventi artistici, interventi artistici sostenuti da sponsor e interventi eseguiti da enti del Terzo settore

Non è stato necessario introdurre provvedimenti specifici si è trattato solo «di coordinare le attività tra le singole direzioni, condividendo uno schema procedurale» si legge in delibera. Dove si prevedono diversi scenari. Ad esempio, in caso di mancato rispetto degli impegni da parte dell’artista, «l’ufficio che ha rilasciato il nulla osta invierà formale diffida al ripristino della superficie utilizzata, con i termini entro i quali provvedere. In caso di inadempienza, si procede d’ufficio, con spese a carico del richiedente».

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