Stop agli Euro 5 rinviato al 2024. In provincia «salvi» 70mila mezzi

Settantamila automobilisti bergamaschi sono «salvi», almeno per il momento. Il rinvio dello stop ai veicoli diesel Euro 5 – deciso nei giorni scorsi dal governo, che ha spostato l’introduzione del blocco ad almeno il 1° ottobre 2024 – riguarda infatti un numero consistente di cittadini anche in Bergamasca. La stima la dà lo sguardo alla banca dati Aci, aggiornata al 31 dicembre 2022: in provincia di Bergamo le auto a gasolio (diesel) in fascia Euro 5 sono infatti 70.607, di cui 10.767 di cilindrata inferiore ai 1.400 cc, 52.526 tra i 1.401 e i 2.000 cc e 7.314 oltre i 2.000 cc.

La proroga del governo

Ma qual era la posta in gioco? Il «la» lo aveva dato il Piemonte, che aveva previsto di limitare – a partire dal 15 settembre di quest’anno e fino al 15 aprile 2024 – la circolazione anche alle auto Euro 5 (oltre alle categorie che già subivano la limitazione), nei giorni feriali dalle 8 alle 19. Si tratta dell’applicazione di una «raccomandazione» dell’Unione europea, dopo la condanna subita dall’Italia da parte della Corte di giustizia dell’Unione europea e una procedura d’infrazione aperta dalla Commissione per la qualità dell’aria di quattro regioni: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto.

La stretta sui mezzi diesel si sarebbe potuta applicare anche in Lombardia, ma nel frattempo è intervenuto il governo attraverso un decreto che riguarda Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna: così, le limitazioni ai diesel Euro 5 potranno (appunto come scelta facoltativa) essere introdotte «esclusivamente a far data dal 1° ottobre 2024», mentre dal 1° ottobre 2025 «la limitazione alla circolazione delle autovetture e dei veicoli commerciali di tali tipologie è inserita nei piani della qualità dell’aria delle Regioni, che adottano i relativi provvedimenti attuativi» (e, di conseguenza, lo stop a tutti mezzi diesel Euro 5 diventerà sostanzialmente obbligatorio).