«Stazione, servono interventi urgenti». Giovedì vertice in Prefettura

L’ALLARME. La sindaca: «Dobbiamo garantire la sicurezza a studenti e pendolari e occuparci della grave marginalità». Il prefetto ha già convocato un Comitato per l’ordine pubblico. È stata invitata anche Rfi, proprietaria dell’area.

Nell’agenda di Palafrizzoni, ieri, ha fatto irruzione il tema dei cantieri della stazione, dopo che «L’Eco», nell’edizione di lunedì, ha documentato l’occupazione dell’ex magazzino ferroviario, trasformato in un «accampamento» dalle precarie condizioni igienico-sanitarie, col via vai di decine di persone straniere.

L’area è di proprietà di Rfi, che sta portando avanti i lavori per la nuova dotazione infrastrutturale. Il Comune, in attesa che Rete ferroviaria italiana sani la situazione, si è attivato su due fronti: la sicurezza e i servizi per la grave marginalità. A margine della Giunta di ieri, la sindaca Elena Carnevali si è confrontata in modo «trasversale» con alcuni assessori per affrontare la questione.

Il sopralluogo della sindaca

Per prima cosa la sindaca Elena Carnevali, valutata la situazione dell’area di proprietà e di cantiere di Rfi della stazione ferroviaria, ed in particolare dell’area degli ex magazzini ferroviari e degli accessi di sicurezza del sottopasso che collega l’area della stazione a via Gavazzeni, ha condiviso con il prefetto Giuseppe Forlenza l’esigenza di convocare tempestivamente un Comitato per l’ordine e la sicurezza ad hoc. Il prefetto ha risposto tempestivamente, convocando già per giovedì mattina un vertice, che coinvolgesse tutti i soggetti competenti, allargando anche a Rfi l’invito a partecipare. Ma Elena Carnevali non si è fermata qui. Nelle prime ore del pomeriggio di lunedì, accompagnata dagli assessori Marcella Messina (Politiche sociali) e Giacomo Angeloni (Sicurezza) e dalla comandante della polizia locale Gabriella Messina, ha fatto un sopralluogo nelle aree interessate per valutare di persona le dimensioni del fenomeno.

«Una situazione che richiede interventi urgenti a garanzia della sicurezza, della tutela degli studenti, dei pendolari e dei viaggiatori che vi transitano, oltre che delle persone in condizioni di marginalità e al necessario ripristino delle condizioni igienico-sanitarie indispensabili», commenta la sindaca al rientro. «Abbiamo subito affrontato la questione – conferma il neoassessore alla Sicurezza Giacomo Angeloni –, riscontrando la disponibilità del prefetto a convocare a stretto giro un Comitato per l’ordine e la sicurezza ad hoc».

Allargato a Rfi, proprietaria dell’area (che ieri però non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ndr), cui spetta tocca intervenire per «sanare» l’area. E con cui l’assessore alla Riqualificazione urbana Francesco Valesini ha subito ripreso i contatti.

Il comitato per la sicurezza in Prefettura

Dal canto suo la Questura fa sapere che la situazione è più che attenzionata, con i presidi fissi all’esterno della stazione per prevenire i reati, mentre il degrado che si è venuto a creare negli ex magazzini di Rfi è cosa diversa. Principalmente perché si tratta di un edificio di proprietà privata, su cui è necessario l’intervento di Rfi per evitare l’ingresso abusivo. Fondamentale, quindi, il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Andrea Forlenza per giovedì 27 giugno: al tavolo ci saranno tutti gli interessati, dalle forze dell’ordine al Comune a Rfi, per coordinare un intervento che vada di pari passo con il cantiere. All’interno dell’ex magazzino – spiegano da via Noli – è segnalata la presenza di una decina di persone, senzatetto e tossicodipendenti, in maggioranza stranieri, che non vivono lì in modo stabile ma vanno e vengono quotidianamente.

Per quanto riguarda la sicurezza, le forze dell’ordine dal 1° gennaio ad oggi hanno effettuato costantemente servizi ordinari e straordinari di controllo nell’area della stazione, ma quello dell’ex magazzino Rfi più che un problema di sicurezza - fanno sapere dalla questura - è una situazione di degrado che si può risolvere con la partecipazione di tutti gli enti e le istituzioni interessate.

I servizi per chi vive in strada

Istituzioni che sono impegnate anche sul fronte dei servizi di bassa soglia, che si occupano delle persone che vivono in strada. Per la mattinata di martedì 25 giugno era già convocato il «Tavolo Strada», coordinato da Comune, con tutti gli operatori che si occupano della grave marginalità. «Alla luce di quanto emerso – assicura l’assessore alle Politiche sociali Marcella Messina – affronteremo anche il tema legato all’occupazione dell’area». Don Roberto Trussardi, direttore della Caritas diocesana, si dice pronto a collaborare con la nuova amministrazione, ma coglie l’occasione anche per lanciare quella che chiama una «provocazione».

«Siamo i primi a essere garanti e a favore degli “ultimi”, ma dire che è tutto bello e che va tutto bene non giova a nessuno – interviene –. La grave marginalità è in aumento esponenziale, le nostre strutture (dormitori, mense, docce) sono stracolme, non c’è più un posto libero. Lavorare insieme significa anche, da parte del Comune, trovare ulteriori risorse per dare risposte. E da parte delle forze dell’ordine trovare strumenti più incisivi per intervenire. Va “letta” e “compresa” anche la fatica dei cittadini che nel vedere così tante persone sulla strada (anche se non sono tutti ladri o delinquenti) possono provare un po’ di preoccupazione e paura». Don Trussardi tra le cause della crescita del fenomeno individua «l’arrivo di molti stranieri, che escono dai centri d’accoglienza straordinari. Ma anche il fatto che il capoluogo abbia dei servizi di altissimo livello fa sì che la città attragga persone anche dalla provincia».

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