«Stazione, pronti a intervenire insieme»

DEGRADO TRA I BINARI. Aperto un nuovo varco per accedere allo stabile occupato. Messina al Tavolo sulla grave marginalità: «Sì a soluzioni condivise con tutti gli operatori, ma l’area è di Rfi». Don Trussardi: «Servono più risorse».

La questione è nelle mani di Rfi; è dell’azienda di Ferrovie dello Stato, infatti, la proprietà dell’area della stazione, compreso lo stabile degli ex magazzini dove da tempo si sono accampate almeno una decina di persone, che lì vivono ormai in pianta stabile in condizioni igieniche a dir poco precarie. Dopo la discussione, lunedì, in Giunta, la questione è entrata ieri anche nell’ordine del giorno del Tavolo della «bassa soglia», l’organismo permanente sulla grave marginalità coordinato dal Comune di Bergamo e del quale fanno parte tutti gli operatori che prestano servizio per la strada a sostegno degli «ultimi». Il tema è stato trattato dopo che «L’Eco» nell’edizione di lunedì ha documentato l’occupazione dell’ex magazzino ferroviario, e a due giorni dalla riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato ad hoc per domani mattina dal prefetto Giuseppe Forlenza.

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Tutti gli operatori hanno ribadito la loro disponibilità a provare quantomeno a circoscrivere un fenomeno che ha assunto proporzioni più ampie rispetto al recente passato, in particolare dopo la chiusura di alcune aree di pertinenza di Rfi, che a febbraio ha iniziato i lavori del nuovo Piano regolatore della stazione, che prevede il potenziamento delle infrastrutture e il rifacimento della stazione stessa. «Siamo disponibili a farlo insieme a tutte le realtà che operano in strada per cercare d’intercettare maggiormente i bisogni – ha detto l’assessore comunale alle Politiche sociali, Marcella Messina –. Quell’area, però, non è del Comune e servirà capire innanzitutto cosa vorrà fare Rfi. Prima di costruire delle risposte, bisognerà sapere, poi, se queste persone sono già note ai Servizi oppure no. Il fenomeno è conosciuto, ma per poter offrire alternative puntuali in base ai bisogni, serve una prima fase di studio e di osservazione».

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La situazione richiede «interventi urgenti a garanzia della sicurezza», come ha sottolineato anche la sindaca Elena Carnevali dopo un primo sopralluogo lunedì mattina.

Rfi è stata invitata alla riunione di domani in Prefettura ed è possibile che si presenti già con alcune proposte d’intervento. Quel che è certo è che la situazione richiede «interventi urgenti a garanzia della sicurezza», come ha sottolineato anche la sindaca Elena Carnevali dopo un primo sopralluogo, lunedì mattina, insieme agli assessori Messina e Giacomo Angeloni (Sicurezza), e alla comandante della Polizia locale Gabriella Messina. «Bene che le istituzioni si siano mobilitate con tempestività, ma è vero che si tratta di situazioni che chi lavora in strada in gran parte già conosce», ha detto don Roberto Trussardi, direttore della Caritas, che insieme ad altre realtà del territorio si occupa anche della grave marginalità. «Alcuni interventi li stiamo già portando avanti insieme e ci auguriamo di continuare. È ovvio che di fronte a questa grave marginalità, che è in aumento, bisogna trovare anche risorse nuove che si aggiungano a quelle già in campo e che ci consentano di pensare ad altre soluzioni. Da parte nostra, c’è grande corresponsabilità e disponibilità a lavorare, ma servono strategie diverse. Serve pazienza e non bisogna lasciarsi prendere dalla fretta».

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Gli abusivi hanno ricavato un nuovo ingresso per accedere allo stabile direttamente dal Metropark, il parcheggio a pagamento verso il binario 1 est, da dove partono i treni per Brescia

Nel frattempo in stazione è stato ostruito il passaggio che dalla banchina del primo binario portava verso l’edificio occupato: le barriere sono state rinforzate accostando alle inferriate un’alta tavola di compensato. In meno di 24 ore, però, gli abusivi hanno ricavato un nuovo ingresso per accedere allo stabile direttamente dal Metropark, il parcheggio a pagamento verso il binario 1 est (da dove partono e arrivano i treni per Brescia). Il passaggio è stato aperto tra lunedì e ieri forzando le inferriate tra i due edifici degli ex magazzini e ora è da qui che transita il viavai ininterrotto di persone che vi accedono sotto gli occhi dei passeggeri che percorrono quel tratto di strada a piedi per raggiungere la banchina.

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