Stazione, i presidi dalla parte dei ragazzi: «Sull’allarme sicurezza vanno ascoltati»

IL CASO. Dopo la denuncia dei rappresentanti di istituto sul degrado della zona, parlano i dirigenti scolastici. «Pronti a collaborare con le autorità». Marafante (Lussana): «Da noi situazione critica, il bivacco dietro l’edificio».

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Dirigenti scolastici compatti e a sostegno dei loro studenti. Si può riassumere così la reazione dei presidi dopo la decisione da parte degli studenti di quattro licei di Bergamo (Mascheroni, Lussana, Sarpi e Secco Suardo) di denunciare il degrado della zona della stazione che molti di loro attraversano per andare e tornare da scuola. Come scritto, i rappresentanti dei licei hanno dato il via a una raccolta di testimonianze dei loro coetanei in merito alla situazione di insicurezza alla stazione con l’intento di fare fronte comune, rivolgersi a tutte le scuole cittadine e poi inviare una segnalazione al Comune per chiedere un intervento immediato. Interpellati, i dirigenti scolastici delle scuole da cui è partita la segnalazione si definiscono vicini e in ascolto delle paure e delle preoccupazione dei loro studenti. Anche se, ha ammesso ad esempio il preside del Sarpi, Claudio Ghilardi, si tratta di una «questione extra scolastica per cui un dirigente scolastico può fare forse poco».

Dal Lussana: «Per quanto riguarda il mio liceo la situazione è ancor più critica, in quanto le persone senza fissa dimora stazionano spesso dietro la scuola ed è capitato anche che entrassero nelle pertinenze dell’ istituto in orario extrascolastico»

«Il degrado in stazione? problema storico»

Per la dirigente del Secco Suardo, Manuela Nicosia, il degrado in stazione e il disagio che causa negli alunni, sono «un problema storico». La dirigente assicura di volersi fare «sentinella» tramite i rappresentanti degli studenti del suo istituto, riguardo a ogni problematica segnalata e invita i ragazzi a riportargliele. La neo dirigente del Liceo Lussana, Simonetta Marafante, è decisa nella richiesta urgente e coesa di un intervento. «Confermo quanto dichiarato dai miei ragazzi - dice la preside - Proprio qualche giorno fa ho discusso della questione con i rappresentanti dei genitori (Comitato genitori, Associazione genitori Lussana e Presidente del Consiglio di Istituto)». Marafante racconta anche di situazioni molto preoccupanti che riguardano il suo istituto: «Per quanto riguarda il mio liceo la situazione è ancor più critica, in quanto le persone senza fissa dimora stazionano spesso dietro la scuola ed è capitato anche che entrassero nelle pertinenze dell’ istituto in orario extrascolastico». E assicura che: «È nostra intenzione inviare agli enti locali una comunicazione condivisa tra le varie scuole».

«Invitiamo i ragazzi ad installare sul proprio cellullare un’app (“WhereAreu”, ndr) in caso incontrassero problemi»

Da alcuni studenti del Mascheroni che frequentano la zona della pensilina dei bus sono arrivate le testimonianze più allarmanti, riguardanti ad esempio una studentessa che ha raccontato di un uomo che, dopo averla importunata, le ha spento una sigaretta in testa e di un’altra, ancora, che testimonia di essere stata minacciata con una bottiglia di vetro. La dirigente Paola Caterina Crippa assicura di «essere pronta, come sempre, ad ogni collaborazione con le autorità preposte». Anche le altre scuole cittadine, pur ad oggi non coinvolte nella denuncia degli studenti, tengono gli occhi aperti. Accade al Liceo linguistico Falcone, specialmente per quanto riguarda le quindici classi che frequentano le lezioni nella succursale in via Nastro Azzurro, nei pressi di via Paglia e via Bonomelli, anch’esse zone «calde» per quanto riguarda la sicurezza. «Stiamo prestando attenzione al fenomeno della stazione, anche grazie alle segnalazioni da parte degli studenti - dice la dirigente del Falcone, Gloria Farisè - tanto è vero che nel corso del nostro progetto di accoglienza, specialmente per le classi prime, coinvolgiamo Areu che invita i ragazzi ad installare sul proprio cellullare un’app (“WhereAreu”, ndr) in caso incontrassero problemi».

Colloqui mirati ai ragazzi

Antenne alzate anche nelle scuole dall’altro lato della ferrovia, come nell’ Ipia Cesare Pesenti: la dirigente Veronica Migani preannuncia un colloquio dedicato con i ragazzi. Nell’Isis Natta, la neo dirigente Savia Nardone evidenzia un ulteriore fronte che preoccupa i ragazzi: il futuro del sottopasso da via Gavazzeni al piazzale della stazione e il suo presidio dal punto di vista della sicurezza. Dal Natta e dall’Istituto Guido Galli arrivano alcune segnalazioni inviate alla rappresentate degli studenti del Mascheroni, Raffaella Rodari, da parte di alcuni genitori in seguito alla pubblicazione della lettera di denuncia. «Mi ha scritto una mamma a nome di un gruppo di madri dei due istituti tra loro vicini, dimostrandoci sostegno e chiedendo come possono aiutare, perché anche loro vivono preoccupate la situazione», dice Raffaella.

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«Mi sento a disagio, con gli occhi puntati addosso. Tante mie compagne non vengono più a scuola in bus, ma accompagnate in macchina dei genitori, preoccupati dai nostri racconti»

I ragazzi hanno paura

Un senso di paura generalizzato che si respira avvicinando alcuni studenti dopo scuola e in attesa dei bus per il rientro a casa alle pensiline delle autolinee, dove ci sono bivacchi di persone senza fissa dimora che dormono, litigano o consumano alcol e droga. «Certo, siamo in tanti studenti qui. Non siamo soli, ma abbiamo paura ad aspettare il bus così», dice un gruppetto. «Mi sento a disagio, con gli occhi puntati addosso. Tante mie compagne non vengono più a scuola in bus, ma accompagnate in macchina dei genitori, preoccupati dai nostri racconti», dice Marialuisa del Liceo Manzù.

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