Stazione autolinee, si rinnova la parete dedicata alle bellezze del territorio-Foto

VISIT BERGAMO. Nuovo aspetto della parete curato da un’artista locale: Steven Cavagna.

160 metri di parete completamente rinnovata, così come lo sono i 19 spazi con 9 retroilluminati e 40 pannelli di legno organizzati su 10 temi diversi: sono stati avviati in questi giorni i lavori per il restauro del terminal della stazione autolinee di Bergamo e in particolare del muro delle pensiline che era stato realizzato ormai qualche anno fa da VisiBergamo per diventare una vetrina della città e del territorio provinciale.

La parete della stazione autolinee introduce coloro che arrivano in città alle bellezze e alle ricchezze orobiche, dalla montagna alle terme di San Pellegrino, dalle Mura Veneziane e Bergamo Alta alla pianura, dagli sport invernali ai casoncelli e alla stracciatella, da Gaetano Donizetti a Papa Giovanni XXIII. Uno spaccato a 360° su ciò che città e provincia possono offrire. In questi giorni i tecnici incaricati dal Comune di Bergamo hanno eseguito la manutenzione prevista di tutti i pannelli che insistono sulla parete, danneggiati non solo dall’azione del tempo, ma anche da atti di vandalismo che si sono susseguiti negli ultimi anni.

In che cosa consiste il progetto

Il progetto artistico che connota la lunga pensilina di oltre 160 mt, si compone di una alternanza di immagini fotografiche e opere artistiche lignee, per disegnare una sequenza che illustra il meglio delle attrattività di Bergamo e di tutto il suo territorio. I contenuti sono quindi trattati attraverso la nitidezza delle immagini retroilluminate ampie 6 x 3 mt e le interpretazioni artistiche caratterizzate da diversi elementi tridimensionali.

Si parte con il benvenuto in tutte le lingue, ricordando le eccellenze dei nostri mezzi di trasporto, dalle funicolari all’Aeroporto di Bergamo. La lunga sequenza di temi di vacanza inizia con i borghi storici, qui l’immagine di Cornello dei Tasso e solo in rappresentanza dei tanti meravigliosi borghi come: Lovere e Gromo (anch’essi insigniti del titolo di borghi più belli d’Italia) senza dimenticare le numerose Bandiere arancione del Touring presenti in area bergamasca.

Abbiamo poi raffigurato artisticamente: gli highlights della provincia; l’immagine del Lago di Iseo ricorda i due Laghi bergamaschi; Il nostro celebre concittadino Donizetti con la Revolution che sta contagiando tutta Bergamo e non solo.

Piazza Vecchia rappresenta le numerose città d’arte del territorio seguita dall’opera centrale più grande dedicata alle Mura Unesco. Via via che procediamo la sequenza si arricchisce di altri importanti prodotti turistici della nostra provincia: il Wellness con le terme, l’Outdoor con lo sci e tutte le altre attività open air invernali ed estive; i Sapori con le nostre eccellenze enogastronomiche ben raccontate dal progetto East Lombardy; Astino che rimanda a parchi e sostenibilità e lo Shopping nel meraviglioso centro commerciale all’aperto che è Bergamo città.

Si chiude infine con i Musei mappando i grandi centri di cultura della città, i grandi bergamaschi che hanno fatto la storia e non ultima la Natura con esemplari della ricchissima fauna locale. Ogni retroilluminato è connotato da una mappa che geo-referenzia tutti i luoghi che sono riconducibili al tema della foto ed è interattivo perché ciascuno di questi Punti di Interesse è dotato di un QR code che permette di collegarsi alla scheda sempre aggiornata e tradotta in 6 lingue pubblicata su Visitbergamo.net In questa galleria ogni bellezza di Bergamo è rappresentata, disegnata e suggerita. Un invito a scoprire di più a tutti coloro che di qui passeranno.

L’artista che ha dipinto i pannelli

Steven Cavagna (1974) è pittore, scultore e designer. Vive ad Albino e lavora in un vecchio capannone trasformato in atelier a Gandino, Valle Seriana. Ha fatto per diversi anni il grafico pubblicitario, poi all’età di 25 anni ha deciso che il suo luogo ideale non era l’azienda ma uno studio-bottega, nel quale dare forma alle idee e anche a molte utopie. Per Steven Cavagna l’arte è un mezzo per rappresentare se stesso e il mondo. Noi e gli altri. Conflitti e armonie. Le tecniche sono un mero strumento. Ecco allora che Steven sa essere pittore iper-realista o informale, passando dal disegno alla composizione gestuale, dall’acrilico alla polvere di gesso, dalla tela all’installazione. Tanto le sue opere sono “spettacolari” quanto lui è schivo, lontano dai riflettori. Fa mostre in varie città, ma lui continua a preferire le esposizioni nella sua bottega, perché è lì che si possono conoscere meglio il personaggio e il suo lavoro. Sono opere che prendono forma dagli oggetti i quali sono già delle forme, ma qui sono stati smontati, ridotti a puri volumi, ad immagini. Steven Cavagna smonta questi “oggetti” e li deposita su una tela, un supporto destinato alla pittura, al disegno, alla composizione, agisce pittoricamente, perché ha a che fare con lo spazio, gli accostamenti cromatici, gli spessori, le stesure di colore, le proporzioni. Nel caos, percepito all’istante, scopriamo poi una sorta di ordine, di equilibrio formale e spaziale. Alla fine, quello che deve venir fuori è un’opera che non vuole abbandonare un senso e un’estetica, la forma diventa quindi materia.

E alla materia di questi ex-oggetti si aggiungono altre materie, recuperate, riciclate, trovate: plastica, iuta, spago, corda, polvere di marmo, colla, colore acrilico. Che cosa ne è venuto fuori? Questa domanda va letta prima così: «Che cosa viene fuori da noi stessi, che osserviamo queste opere?» Possiamo formulare dei giudizi rassicuranti - quello che vediamo ci piace – o avere dei pregiudizi di fronte ad una apparente “deflagrazione” che ha buttato all’aria anche le nostre certezze, dal momento che questi oggetti smontati forse siamo noi.

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