Sottopasso della stazione, slitta ancora la chiusura. Il nuovo percorso pronto per gennaio

I LAVORI. Dopo una serie di rinvii per la complessità del cantiere, la conferma di Rfi: lo stop a inizio anno. Intanto prende forma il tracciato alternativo verso via Gavazzeni: sarà operativo per la ripresa delle scuole.

L’altoparlante ricorda che «è vietato attraversare i binari» e che quindi bisogna «servirsi del sottopassaggio».

Peccato che da otto mesi il sottopassaggio della stazione ferroviaria non porta più a nessun binario – che nel frattempo sono stati rimossi – e che dall’estate scorsa gli accessi alle vecchie banchine sono stati addirittura murati. Tra meno di due mesi non ci sarà più neppure il sottopasso: dopo una serie di rinvii dovuti alla complessità di un cantiere enorme che sta ridisegnando la stazione Fs, Rfi ha confermato che – in accordo con Comune e Prefettura – il sottopasso inaugurato solo 16 anni fa sarà chiuso definitivamente all’inizio di gennaio, prima della ripresa delle lezioni. Al suo posto i quasi tremila studenti del polo scolastico di via Gavazzeni e i tanti che lo percorrono ogni giorno per andare al lavoro o alla clinica Gavazzeni, potranno utilizzare un nuovo passaggio pedonale a raso che attraverserà tutto il piazzale della stazione (lato binari) fino al marciapiede ovest, dove per intenderci sono rimasti attivi i binari per i treni diretti verso Milano. Che non si sarebbe arrivati alla chiusura del sottopasso prima della fine dell’anno, era stato confermato anche nei giorni scorsi in un incontro in Prefettura. Il Comune nel frattempo ha chiesto informazioni più certe, anche in considerazione dei rinvii, sia sulla chiusura che sul percorso di attraversamento.

Il percorso

Il nuovo passaggio partirà dall’ingresso dell’attuale sottopasso, che per alcuni metri costeggia un parcheggio privato in via Gavazzeni, staccandosi sulla sinistra all’inizio della discesa, per proseguire poi verso la stazione senza scendere sotto la sede stradale. A un certo punto il percorso – che sarà protetto rispetto al cantiere – virerà verso sinistra, per arrivare in corrispondenza del marciapiede ovest, dopo circa trecento metri. In questi giorni è già visibile l’inizio del percorso, presto sarà aperto un varco da dove passerà il flusso dei pedoni.

Al termine dei lavori il sottopassaggio non tornerà attivo: sarà sostituito da tre collegamenti che contribuiranno a «ricucire» meglio la parte a nord con quella a sud della città. In futuro ci saranno dunque due elementi di scavalco del sedime ferroviario che sorgeranno ai lati dell’attuale fabbricato e una terza direttrice, ribattezzata «landbridge» equipaggiata con seimila metri quadrati di aree verdi che collegherà via Fantoni al polo scolastico di via Europa e che andrà a connettersi con un nuovo parco ad est dello scalo di oltre 25mila metri quadrati e con una nuova pista ciclopedonale che si snoderà fino al quartiere di Boccaleone. Una prima fase funzionale della nuova stazione sarà operativa nel 2026.

La nuova stazione

Il progetto consiste nella realizzazione di una nuova stazione che punta a diventare la parte più viva di un sistema organico più complesso, sia per le funzioni legate al trasporto e scambio ferro-gomma, sia in senso urbano e ambientale. L’intervento sarà improntato infatti alla continuità dei flussi, alla riqualificazione funzionale, con un focus sulla sostenibilità ambientale e sull’intermodalità. Un vero e proprio nodo di servizi e scambio intermodale che prevede spazi per i viaggiatori più ampi e calibrati sul futuro bacino di utenza della stazione e due nuovi attraversamenti pedonali coperti di alta qualità architettonica e urbana. Rete Ferroviaria Italiana, capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane e committente dell’opera, ha affidato alla società di ingegneria Italferr la direzione dei lavori, che a sua volta ha appaltato la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori per 100 milioni di euro.

Il raddoppio ferroviario

Nell’ambito di questo maxi progetto, per cui è prevista anche una nuova distribuzione dei binari, è inserito anche il raddoppio ferroviario verso Ponte San Pietro, per un investimento di circa 460 milioni , in parte finanziati anche dai fondi del Pnrr. Su questo fronte, è di un paio di settimane fa la notizia che i lavori di adeguamento del ponte di via San Bernardino sono stati posticipati di circa tre mesi – dunque a inizio primavera – per evitare il sovrapporsi con il cantiere dell’e-Brt, che insisterà lungo la via Moroni. Rfi, a seguito della richiesta del Comune, ha fatto sapere di aver dovuto rivedere la programmazione dei lavori, che necessariamente vedrà la futura realizzazione di via San Bernardino parzialmente in contemporanea con i lavori al ponte di via dei Caniana per cui – a differenza dell’altro – non è prevista la chiusura al traffico della strada.

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