Sosta, assalto alle ultime strisce bianche. E i parcheggi di scambio sono mezzi vuoti

IL REPORTAGE. Stalli congestionati a Loreto e in viale Giulio Cesare, dov’è possibile lasciare l’auto gratis tutto il giorno. Ma molte aree non decollano. Berlanda: «Mettere a disposizione nuovi spazi non basta, servono più collegamenti».

Alcuni (pochi, per la verità) sono pieni, la maggior parte invece sono mezzi vuoti. A parte poche eccezioni, è più o meno questa l’istantanea che si ricava da una ricognizione dei parcheggi d’interscambio della città. Nella giornata in cui, dopo otto anni, sono aumentate le tariffe della sosta sulle strisce blu, abbiamo voluto capire quali aree sono ancora disponibili entro i confini cittadini per il parcheggio gratuito, e soprattutto come e quanto sono utilizzate. Di parcheggiare gratis in centro ormai non se ne parla più da anni: il piano della sosta ha progressivamente relegato le strisce bianche nei quartieri di periferia, rafforzando il cuscinetto che le separa da quelle blu con un incremento degli stalli gialli per i residenti e introducendo in ampie zone semicentrali la sosta con disco orario, gratuita sì, ma per poche ore.

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A San Paolo e Loreto

Per trovare i primi posti auto gratis e senza limiti di tempo bisogna spostarsi nel quartiere San Paolo o a Loreto, oppure in viale Giulio Cesare, a Conca Fiorita, o arrivare fin quasi a Colognola o nelle strade più interne dei quartieri. In queste zone trovare un posto libero dopo le 8 del mattino e fino a sera è un’impresa. Un tema noto, questo, soprattutto ai residenti, che da tempo chiedono più spazi.

L’assessore alla Mobilità Marco Berlanda: «Il Comune ha il dovere di tutelare ovviamente i residenti ma, come capoluogo, devi farsi carico di tutelare anche gli interessi di chi porta ricchezza e lavoro nelle città».

L’alternativa sono i parcheggi d’interscambio, che presto l’Amministrazione comunale potenzierà con la messa a disposizione di nuove aree. Ad oggi quelli gratuiti sono 14, per 2.919 posti auto in tutta la città. Si va dai 500 stalli di via Borgo Palazzo (Esselunga) ai 300 di via Grumello, fino ai 20 della Martinella, passando per i 280 di via Spino, i 240 di via Broseta (Croce Rossa) e i 165 di via Betty Ambiveri (Cristallo Palace), tanto per citarne alcuni. Ebbene, quelli più prossimi al centro e meglio serviti dal traporto pubblico locale sono pressoché esauriti (ci riferiamo ai parcheggi di via Broseta, via Betty Ambiveri, viale Pirovano e piazzale Goisis). Altri fanno più fatica a riempirsi, come quelli di Colognola e Borgo Palazzo, dove peraltro le fermate degli autobus sono a due passi.

I più utilizzati

«I parcheggi d’interscambio più utilizzati sono anche quelli in cui si crea una compresenza di pendolari e di residenti – spiega Marco Berlanda, assessore comunale alla Mobilità –. Sul tavolo abbiamo una serie di richieste da parte dei comitati per riservare loro una tranche di questi spazi ai residenti, anche regolamentandoli con il disco orario, per evitare l’utilizzo per sei otto ore da parte dei pendolari». Trovare un compromesso non è facile: «Il Comune ha il dovere di tutelare ovviamente i residenti ma, come capoluogo, devi farsi carico di tutelare anche gli interessi di chi porta ricchezza e lavoro nelle città», aggiunge Berlanda.

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Diversa è la situazione nelle aree di via Spino e via Grumello, entrambe mezze vuote, ma che chiamare parcheggi d’interscambio è quantomeno un po’ azzardato, considerando che per raggiungere la fermata più vicina servono circa 10 minuti a piedi. Impossibile pensare di far vivere questi parcheggi se non si potenziano i bus o i servizi di sharing. Anche questo è un tema sul quale Palafrizzoni lavora da tempo. «Creare nuovi parcheggi, sempre che ci siano spazi e risorse disponibili, non basta – ammette Berlanda –; bisogna innanzitutto verificare i flussi di traffico, la domanda potenziale di utenti e valutare l’interscambio, ovvero la possibilità di mettere in atto soluzioni che facciano di queste strutture dei sistemi integrati.

Il Comune sta ragionando con l’Agenzia del trasporto pubblico locale del nuovo affidamento del servizio di Tpl dell’area urbana. Sarà quella la sede giusta per ridefinire il reticolo del servizio pubblico.

Se non si dà agli automobilisti la possibilità di completare il tragitto, i parcheggi rischiano di rimanere vuoti». E qui iniziano i problemi: ogni nuova tratta di autobus costa centinaia di migliaia di euro l’anno e anche solo il potenziamento di alcune linee non è esente da costi. La questione, comunque, non riguarda solo l’Amministrazione comunale.

Nuovi spazi

In questi mesi il Comune sta ragionando con l’Agenzia del trasporto pubblico locale del nuovo affidamento del servizio di Tpl dell’area urbana. «Sarà quella – dice ancora l’assessore – la sede giusta per ridefinire il reticolo del servizio pubblico, tenendo conto che quando l’e-Brt e la nuova linea della Teb entreranno in opera, ci sarà un ridisegno delle linee». Altro tema all’ordine del giorno è l’individuazione di nuovi spazi, anche provvisori, per rafforzare la disponibilità di parcheggi in vista dei cantieri che apriranno presto in città (uno su tutti, quello sul ponte ferroviario di via San Bernardino), «per evitare – dice ancora Berlanda – una pressione veicolare eccessiva sui nodi più interessati dai lavori». Intanto entro la fine di febbraio aprirà il parcheggio d’interscambio in via Lunga, nell’area della fiera, che metterà a disposizione altri 300 posti. Non sarà gratuito: costerà 5 euro al giorno, compresi due biglietti dell’autobus per andare e tornare dal centro. Una tariffa tutto sommato accettabile, ma che dovrà essere supportata da un servizio pubblico più capillare, per evitare che faccia la fine di un buco nell’acqua.

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