Sono passati 40 anni dalla grande nevicata, tu c’eri? Scrivici i tuoi ricordi

L’ANNIVERSARIO. Era il 1985, tra il 14 e il 16 gennaio caddero oltre 50 centimetri di neve che paralizzarono città e provincia. Tu c’eri? Inviaci il tuo ricordo.

È passata alla storia come la «nevicata del secolo», quell’eccezionale tempesta di neve che tra il 13 e il 17 gennaio 1985 paralizzò praticamente tutto il Nord Italia. I fiocchi caddero con intensità anche su Bergamo, soprattutto tra il 14 e il 16 gennaio: un evento senza precedenti, giorni di caos con la città e la provincia completamente bloccate, ma anche di «poesia» con quel manto bianco che con il passare delle ore diventava sempre più fitto cambiando il paesaggio.

Tu c’eri? quale ricordo hai di quell’evento? Scrivicelo, inviando una mail a [email protected] oppure attraverso i nostri social: Facebook e Instagram.

La nevicata del 1985 nella Bergamasca

Nella Bergamasca tutto ebbe inizio con piccoli fiocchi il 14 gennaio, che presto si trasformarono in falde più larghe e pesanti. Tra il 14 e il 15, solo in città, caddero qualcosa come 50 centimetri di neve, mentre nelle valli il manto si assestò tra i 70 centimetri e i due metri a seconda della quota.

Città e provincia completamente bloccate

La super nevicata mandò in tilt praticamente tutto: il traffico, le poste, le ferrovie e i mezzi pubblici, i luoghi di lavoro e le scuole. In città i 150 spalatori e i 9 spazzaneve schierati inizialmente non riuscirono a fare quasi nulla. Il Comune mise in atto un piano d’emergenza: 200 spalatori, insieme a 100 soldati della Montelungo, tentarono di liberare i marciapiedi. I mezzi spazzaneve aumentarono, arrivando fino a circa 60, e alla fine persino i cingolati della Legnano furono chiamati per rompere le lastre di ghiaccio spesse fino a venti centimetri sui Colli.

I danni provocati dalla nevicate del 1985

Quando, il 16 gennaio, arrivò anche la pioggia, la situazione peggiorò ulteriormente. A preoccupare maggiormente furono i tetti: il peso della neve ne fece crollare oltre 200 in tutta la provincia, causando danni per miliardi di vecchie lire. Il 17 smise di nevicare, ma i disagi non cessarono: in Città Alta, per esempio, alcune piante nei dintorni piazza Mascheroni caddero sui cavi dell’illuminazione pubblica, lasciando senza energia larga parte del centro storico.

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