Soldi sottratti dalle casse della scuola, ai domiciliari ex direttore amministrativo

L’INDAGINE. Arrestato dalla Guardia di finanza 54enne che lavorava al «Galli», in 5 anni avrebbe intascato 112mila euro con mandati di pagamento finiti sul suo conto corrente.

In cinque anni, dal 2018 al 2023, avrebbe intascato 112mila euro sottraendoli alle casse dell’istituto superiore «Guido Galli» di via Gavazzeni di cui era direttore facente funzioni dei Servizi generali amministrativi. L’uomo, 54 anni residente in città, incensurato, è finito lunedì 14 ottobre ai domiciliari con l’accusa di peculato di risorse finanziarie pubbliche.

Le indagini del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Bergamo, coordinate dal sostituto procuratore Silvia Marchina, sono partite nel 2023 in seguito a un esposto anonimo: gli accertamenti sono iniziati a settembre, un mese dopo che il Dsga aveva chiesto e ottenuto il trasferimento in un altro istituto (prima ad Alzano e poi a Seriate, dove lavora tuttora). I soldi, che i finanzieri stanno cercando di recuperare dai suoi beni e conti correnti grazie al decreto di sequestro per equivalente disposto dal gip, gli sarebbero serviti per pagare affitto, bollette, spese personali per sè e i familiari più stretti.

Le indagini

Il modus operandi, ricostruito dai finanzieri che in quest’ultimo anno hanno passato al setaccio i conti dell’istituto alberghiero ed esaminato la documentazione amministrativo-contabile, consisteva nella stragrande maggioranza dei casi nel duplicare i mandati di pagamento per bollette e fornitori della scuola: approfittando della posizione di responsabile del personale amministrativo, il Dsga pagava regolarmente i primi, poi predisponeva altri mandati identici indicando come Iban quello del conto corrente suo o dei suoi familiari. L’uomo utilizzava anche causali con falsi riferimenti a fatture e fornitori (ad esempio per i servizi energetici). Le Fiamme gialle hanno controllato circa 70 disposizioni di pagamento sospette individuando, tra i codici Iban, anche quelli relativi a conti correnti di creditori personali del Dsga. Inoltre, hanno trovato anche mandati di pagamento emessi direttamente a proprio favore e senza giustificazione, perché presi da fondi riservati ai docenti per nuove attività progettuali o a investimenti nella formazione degli studenti. Ma il 54enne non si sarebbe accontentato: dei 112mila euro sottratti dalle casse della scuola che gli vengono contestati, circa 10mila sarebbero quelli delle merende degli studenti.

«A inizio settembre 2023 la Guardia di finanza si è presentata a scuola due o tre volte, poi sono venuti altre volte più avanti, ma non ci hanno mai detto il motivo delle loro indagini»

«Tutti gli istituti alberghieri producono la pizza che viene venduta durante l’intervallo – spiega il dirigente scolastico del “Galli”, Brizio Campanelli –. Il bidello passa in ogni aula a prendere le ordinazioni e raccogliere i soldi degli studenti, che poi consegna al Dsga. E il direttore periodicamente li porta in banca: parlo di sacchi di contanti e monetine. Da due anni abbiamo introdotto il Pos o la possibilità di pagare con una tessera a scalare, ma prima i pagamenti avvenivano solo in contanti». Parte di quei soldi, stando alle accuse, il 54enne li avrebbe versati sul suo conto corrente.

«È una vicenda che ovviamente mi amareggia tantissimo perché il dirigente scolastico è colui che sovrintende e come controllore avrei dovuto rendermene conto, ma erano cose difficilmente verificabili»

Il giudice, anche per il pericolo di reiterazione del reato, avendo ora analogo ruolo in un’altra scuola, ha disposto l’arresto del Dsga con la misura dei domiciliari. Lunedì 14 ottobre , quando i finanzieri gli hanno bussato alla porta di casa, ha mostrato una certa sorpresa. Il direttore sarà interrogato martedì 15 o mercoledì 16 ottobre dal giudice Raffaella Mascarino, a cui potrà fornire la sua versione dei fatti.

«Mai avuto sospetti»

«A inizio settembre 2023 la Guardia di finanza si è presentata a scuola due o tre volte – conferma Campanelli – poi sono venuti altre volte più avanti, ma non ci hanno mai detto il motivo delle loro indagini. Ci hanno chiesto la documentazione, il bilancio, l’elenco delle fatture e il conto corrente della scuola, ma non pensavamo che fosse per una cosa del genere. Quello che ho saputo l’ho letto sui siti dei giornali. Non abbiamo mai avuto sospetti anche perché il bilancio della scuola viene fatto su un software ministeriale che monitora in tempo reale le spese. Ci sono inoltre dei revisori contabili che certificano il bilancio. Io, anche ora che sono venuto a sapere del suo modus operandi, sinceramente non so come avrei fatto ad accorgermene, non si vedono i numeri dei conti correnti e gli Iban nei flussi delle rendicontazioni. È una vicenda che ovviamente mi amareggia tantissimo perché il dirigente scolastico è colui che sovrintende e come controllore avrei dovuto rendermene conto, ma erano cose difficilmente verificabili. I mandati ai fornitori erano regolari, noi alberghieri facciamo un sacco di acquisti di generi alimentari, normalmente spendiamo 80-90mila euro all’anno e tutte le operazioni sono tracciate. Se anche guardassi nella contabilità e vedessi che il pagamento del fornitore è avvenuto su un certo Iban, come farei a sapere a chi corrisponde? Tra l’altro il Dsga in questione non mi pare avesse problemi economici. È una cosa che ci ha lasciato davvero stupiti».

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