Soldi agli enti locali, Misiani soddisfatto
Rossi no: «Bergamo andrà in dissesto»

«Così a naso Bergamo andrà in dissesto». Secco, senza giri di parole. Il presidente della Provincia Matteo Rossi ha replicato così all’onorevole e compagno di partito Antonio Misiani sul futuro degli enti locali.

Il deputato del Pd è relatore del decreto legge enti locali, di cui è terminata la valutazione degli emendamenti presentati dal governo. E’ stato dato il via libera a 99 modifiche, che però sembrano non piacere agli amministratori bergamaschi: «Tra le novità più significative emerse dal dibattito in commissione scrive su Facebook Antonio Misiani -: l’allentamento selettivo del blocco del turn-over dei comuni (il tetto sale dal 25% al 75% nei comuni con meno di 10 mila abitanti con un basso rapporto dipendenti/abitanti). La rideterminazione delle sanzioni del patto di stabilità interno per i comuni (viene ridotta dal 100% al 30% dello sforamento la sanzione economica e vengono scomputate dalla sanzione le spese per edilizia scolastica; il piano straordinario di assunzioni nelle scuole dell’infanzia e negli asili nido riguarderà anche i comuni che non hanno rispettato il patto nel 2015). L’attribuzione diretta alle province di 100 milioni per la manutenzione delle strade e 48 milioni aggiuntivi per le funzioni fondamentali. Uno stanziamento di 136 milioni nel triennio 2016-2018 per i comuni che estinguono anticipatamente i mutui CDP. Le norme per indennizzare le persone affette da sindrome da talidomide (un provvedimento atteso da anni). L’allargamento della possibilità di dilazionare il pagamento delle tasse. Lo stanziamento di 10 milioni per le vittime del disastro ferroviario di Andria e Corato. La norma-ponte per prorogare le concessioni demaniali marittime e lacustri per l’esercizio delle attività turistico-ricreative. Molti nodi rimangono inevitabilmente irrisolti, ma credo che la commissione bilancio abbia fatto un buon lavoro per migliorare e arricchire il testo del decreto legge».

ùLa risposta di Rossi è immediata: «Spiegherò ai genitori degli studenti che rischiano di stare al freddo a scuola che ci considerate una minoranza (BG. 1 milione di abitanti, decima provincia italiana, 1 ministro). Noi siamo stanchi, anzi, ci siamo proprio rotti..., di chiedere per piacere e in ginocchio le cose elementari per dare ai bergamaschi il minimo indispensabile, che poi è quello che ci chiedete di fare con le leggi che votate». Anche Sergio Gandi, dalla spiaggia di Mykonos dove si trova in vacanza, commenta duramente: «Per l’ennesima volta i comuni virtuosi che il Patto l’hanno rispettato non sono premiati, ma anzi lo sono i comuni non virtuosi. In più, gli stessi comuni virtuosi non possono assumere. Questo decreto non è utile al nostro Comune. Me ne dispiaccio. Quest’anno proporrò di non rispettare gli equilibri finali, tanto non succede mai nulla».

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