Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 03 Gennaio 2025
Smog, valori «fuorilegge» per 40 giorni: è il dato peggiore degli ultimi 4 anni
INQUINAMENTO. In via Garibaldi, in città, la centralina ha superato i limiti di polveri sottili. Bisogna tornare al 2020 per trovare più casi. L’assessore Ruzzini: «Azioni per mitigare l’impatto degli edifici».
In metafora, è come se più di un intero mese se ne fosse andato via così, con l’«aria fuorilegge». Il 2024 si è chiuso con un totale di 40 giorni di sforamento del limite del Pm10 – una delle polveri sottili più note – secondo la centralina di via Garibaldi, quella solitamente «peggiore» in città. La normativa europea consente al massimo 35 giorni di sforamento, Bergamo è andata lievemente oltre in una delle due «sentinelle». La centralina di via Meucci, invece, si è fermata a 29 giorni oltre il limite, fissato a 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria. In via Garibaldi, la soglia dei 35 giorni era stata oltrepassata a fine novembre; da lì si sono poi aggiunti gli ultimi «sfondamenti» nella prima parte di dicembre, prima di una sostanziale buona qualità dell’aria durante il periodo delle feste. Per trovare un anno con più «alert» della centralina di via Garibaldi bisogna tornare al 2020, quando i giorni di superamento furono 46; si era poi scesi a 39 nel 2021, a 29 nel 2022, a 22 nel 2023. Passando dai giorni di sforamento alla concentrazione media degli inquinanti, il report di fine anno di Legambiente Lombardia – basato sui dati dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente – indica che nel 2024 la città ha registrato un valore medio di Pm10 pari a 25 microgrammi per metro cubo d’aria, in aumento dello 0,9% rispetto ai 24,8 microgrammi del 2023.
La centralina di via Meucci, invece, si è fermata a 29 giorni oltre il limite, fissato a 50 microgrammi di Pm10 per metro cubo d’aria. In via Garibaldi, la soglia dei 35 giorni era stata oltrepassata a fine novembre; da lì si sono poi aggiunti gli ultimi «sfondamenti» nella prima parte di dicembre, prima di una sostanziale buona qualità dell’aria durante il periodo delle feste
I fattori
Tema complesso, quello della qualità dell’aria, e ormai cronico, pur all’interno di una parabola oggettivamente in miglioramento: tra 2013 e 2017 si superavano stabilmente i 50 giorni di sforamento ogni anno, tra 2011 e 2012 si lambiva quota 100. In questi giorni, comunque, Bergamo sta «meno peggio» di altre città lombarde: nelle province di Milano, Monza e Lodi sono infatti in vigore in questi giorni le misure temporanee antismog a causa dell’alto livello di Pm10, mentre in Bergamasca – dove i valori sono rimasti più bassi – non è stata per ora prevista alcuna «stretta».
Il Comune: «C’è l’impegno per trovare le modalità che più possano incidere positivamente sulla qualità dell’aria. Lo stiamo facendo partendo dagli edifici, la fonte più impattante in termini di emissioni»
Le azioni
«C’è l’impegno per trovare le modalità che più possano incidere positivamente sulla qualità dell’aria – spiega Oriana Ruzzini, assessore all’Ambiente –. Lo stiamo facendo partendo dagli edifici, la fonte più impattante in termini di emissioni: i lavori per estendere la rete del teleriscaldamento, una tecnologia più sostenibile, vanno in questa direzione, mentre anche i dati della classifica del Sole 24 Ore hanno dato un’indicazione importante sull’ampio ricorso a fotovoltaico ed energie rinnovabili. C’è poi il tema delle emissioni legate ai veicoli, e l’impegno è quello di favorire l’uso del trasporto pubblico locale. Ci devono essere investimenti opportuni, ma non è solo una questione della città: occorre ragionare su scala provinciale e regionale». Sul fronte «green», ricorda Ruzzini, «un mese fa abbiamo approvato una delibera che permetterà di aumentare il numero delle colonnine per la ricarica elettrica, per facilitare sempre più la transizione del parco mezzo». Poi ci sono tanti piccoli accorgimenti, che sommati possono dare degli effetti più ampi.
Ad esempio, «ci sarà un’attenzione sempre maggiore sul rispetto dell’ordinanza che impone di tenere chiuse le porte dei negozi quando è in funzione il riscaldamento o il raffrescamento – spiega Ruzzini –, e ci sarà un’attenzione sempre più puntuale sull’impatto degli eventi: occorre capire che ogni scelta e ogni azione incidono». Come per il Capodanno: ieri, infatti, in tutte le città è stato riscontrato un aumento dei valori del Pm10. È l’effetto noto e scontato della grande quantità di botti e fuochi d’artificio esplosi dalla mezzanotte in poi: festeggiamenti che hanno un impatto significativo – in negativo – anche sulla qualità dell’aria.
Legambiente: «Se nonostante i miglioramenti la Pianura padana resta l’area più inquinata d’Europa è anche per la mancanza di una regia territoriale efficace per cio che riguarda, ad esempio, le strategie di mobilità, il riscaldamento civile e le politiche agricole
«Piani più incisivi»
Sul tema della qualità dell’aria interviene anche Legambiente. In un quadro di progressivo, seppur lento miglioramento, il dito è puntato contro le scarse azioni messe in campo soprattutto a livello di «bacino». «Latita il protagonismo di regioni e città quanto a investimenti e azioni incisive – sostiene Legambiente –. Se nonostante i miglioramenti la Pianura padana resta l’area più inquinata d’Europa è anche per la mancanza di una regia territoriale efficace per cio che riguarda, ad esempio, le strategie di mobilità, il riscaldamento civile e le politiche agricole». Da qui l’attesa per il Pria, il Piano regionale degli interventi per la qualità dell’aria.
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