Smog, la ricerca di Legambiente: 40 giorni di sforamento a Bergamo

L’ANALISI. Quaranta giorni di sforamento e un 19° posto a livello nazionale. È il risultato di Bergamo nel 2024 per quanto riguarda il Pm10, una delle principali polveri sottili inquinanti.

Lo scorso anno, infatti, la centralina di via Garibaldi ha registrato 40 giornate con valori oltre i limiti (fissati a 50 microgrammi di PM10 per metro cubo d’aria), piazzandosi così al 19° posto tra i capoluoghi di provincia italiani. È quanto emerge dalla nuova edizione di «Mal’Aria», la pubblicazione annuale di Legambiente presentata il 4 febbraio.

Sul podio negativo ci sono Frosinone (70 sforamenti, per ogni città è stata considerata la centralina peggiore), Milano (68) e Verona (66); seguono poi Vicenza (64), Padova (61), Venezia (61), Cremona (57), Napoli (57), Rovigo (57), Brescia (56), Torino (55), Monza (54), Treviso (53), Modena (52), Mantova (50), Lodi (49), Pavia (47), Catania (46) e appunto Bergamo (40), appaiata con Piacenza (40) e Rimini (40).

«Inquinamento, problema diffuso»

Un quadro che, secondo Legambiente, «rivela come l’inquinamento atmosferico sia un problema diffuso e strutturale». «Con soli cinque anni davanti a noi per adeguarci ai nuovi limiti europei al 2030, dobbiamo accelerare drasticamente il passo», commenta dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.

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