Smog, con l’estate superati i valori guida. Legambiente: «Situazione destinata a peggiorare»

INQUINAMENTO. La denuncia: «Le aree più colpite sono quelle prealpine affacciate alla pianura. Dati impressionanti, anche se in riduzione».

 È arrivata l’estate. E con l’estate anche l’ozono - denuncia Legambiente - responsabile dello «smog fotochimico», prodotto da reazioni chimiche innescate in atmosfera dall’intensa radiazione solare. Il ruolo della luce spiega anche la peculiare caratteristica di questo inquinamento atmosferico, ovvero la sua maggiore incidenza nelle ore pomeridiane per poi calare nel corso della notte.

La mappa della Lombardia

La mappa delle stazioni di rilevamento di Arpa Lombardia, nella giornata di martedì 16 luglio, segnalava già diverse situazioni da bollino rosso: soprattutto a ridosso della fascia prealpina, dove i livelli medi misurati nelle ore pomeridiane erano tutti abbondantemente al di sopra del valore guida di 120 microgrammi per metro cubo, con livelli di picco, superiori ai 180, tra Brianza, Lecchese e Isola Bergamasca.

L’inquinamento da ozono, per le sue caratteristiche, si sviluppa spesso a distanza dal punto di emissione delle sostanze che lo provano. Un esempio? In Lombardia, le aree più colpite sono quelle prealpine affacciate alla pianura, anche alle medie quote montane, dove i livelli di ozono elevati, oltre ad essere dannosi per la salute umana, possono causare danni alla vegetazione.

Un quadro destinato a peggiorare prossimi giorni, segnala Legambiente, che consiglia di evitare di svolgere attività fisiche intense e all’aperto nelle ore pomeridiane, ma anche di assumere cibi vegetali, in particolare frutta e verdura, per contrastare i danni ai tessuti e alle mucose causati da questo inquinante.

I dati

Secondo l’associazione, le cause vanno ricercate nelle sostanze rilasciate in atmosfera da tre settori in particolare: industria, trasporto stradale e agricoltura, con incidenze diversi a seconda del territorio. «Secondo i dati di Arpa, ogni anno la Lombardia ammorba la propria aria con quasi 400.000 tonnellate di gas inquinanti precursori dell’ozono, come dire 40 kg per ogni abitante», spiega Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. «Un dato impressionante che, anche se in via di riduzione, cala troppo lentamente, testimoniando quanta strada sia ancora da fare per restituire ai cittadini lombardi un’aria sana. Per ridurre il fenomeno si dovrebbe intervenire sull’uso di solventi, sui trasporti e nel settore agro-zootecnico».

© RIPRODUZIONE RISERVATA