Sistema informatico in tilt, disagi anche nelle farmacie bergamasche

BLACK OUT. Pesanti ripercussioni per il malfunzionamento della piattaforma informatica della Regione. Federfarma: il problema sta diventando insostenibile. Serve una soluzione alternativa.

È una reazione a catena. Se si blocca il Siss (il Sistema informativo sociosanitario di Regione Lombardia, la piattaforma informatica della sanità lombarda), si blocca tutto: i medici non riescono a emettere ricette o certificati di malattia, i farmacisti non riescono a leggere nemmeno le ricette elettroniche precedentemente emesse, e a farne i conti sono poi i pazienti. Gli ultimi giorni hanno segnalato particolari criticità anche in Bergamasca: «Tra mercoledì 15 maggio e giovedì 16 maggio il blackout è stato completo, e la mattina di venerdì 17 maggio la situazione risultava ancora rallentata – conferma Ernesto De Amici, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Bergamo –. Ma non è una novità, purtroppo accade periodicamente: una volta alla settimana, mediamente, si hanno problemi che durano dalle 2 alle 4 ore, a volte anche 6 ore, e ogni tanto il blackout è completo. Senza alternative, se si blocca il Siss si blocca tutto: è una situazione non più tollerabile».

Prenotazioni difficili

Oltre al blocco delle ricette, i malfunzionamenti del Siss provocano altre ricadute: le farmacie fanno infatti anche da tramite per la prenotazione di visite ed esami, come un Cup vero e proprio; se però il Siss si ferma, questa opzione diventa impossibile per il cittadino. Con ulteriore stress legato alle liste d’attesa. «Come Federfarma Bergamo – spiega il presidente Andrea Francesco Raciti – abbiamo inviato una lettera di protesta ufficiale a Federfarma Lombardia, in modo tale che possa essere girata a Regione Lombardia, perché il problema sta diventando insostenibile. In questi anni è stato chiesto alle farmacie di fare uno sforzo in più per garantire una miglior risposta del sistema sanitario e i farmacisti hanno risposto positivamente. Ma se il sistema informatico ha questi continui problemi, lo sforzo è da chiedere ad Aria (l’azienda di Regione Lombardia per l’innovazione cui fa capo il Siss, ndr) più che a noi. In altre regioni ci sono sistemi molto più efficienti, si dovrebbe prendere spunto da lì».

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