Si pulisce il Morla, avanti a tappe. La Procura chiede archiviazione dei primi esposti

DOPO IL NUBIFRAGIO . Partite le operazioni a Borgo Palazzo. Giovedì 26 settembreil cantiere si sposta vicino alla Questura, poi i lavori proseguiranno fino alla Malpensata.

Un tratto alla volta, con interventi per rimuovere ciò che la furia dell’acqua ha portato a valle la notte di lunedì 9 settembre, provocando l’esondazione del torrente. L’acqua del Morla sotto il ponte di via Borgo Palazzo, mercoledì pomeriggio, era ancora verdastra. In quel punto si sono concentrati i lavori di sgombero di tronchi, rami secchi, fogliame e detriti. Dopo il vertice con il Comune, la Regione Lombardia ha chiesto al Consorzio di Bonifica d’intervenire con una giornata d’anticipo rispetto alle previsioni. È in programma la pulizia di tutti i tratti scoperti fino alla Malpensata; si ragiona giorno per giorno, a seconda dell’avanzamento dei lavori. Operare nell’alveo non è semplice: lontano dai ponti, è necessario fare arrivare gli escavatori sul greto del torrente. Per raccogliere il materiale accumulato lungo gli argini servono poi altri mezzi.

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«Siamo operativi su più fronti – ha ribadito il direttore dell’Ufficio Territoriale Regionale, Fabio Lombardi –. In un primo momento siamo intervenuti con affidamenti diretti e, da qualche giorno, anche con l’aiuto di aziende esterne e in convenzione con il Consorzio». Ieri dunque il primo intervento sul ponte di via Borgo Palazzo, dove gli operai sono intervenuti insieme a una squadra della ditta Sistemi Ambientali. Utilizzando un ragno meccanico, si è potuto raccogliere solo una parte dei rifiuti che si erano depositati lungo l’argine. Nei prossimi giorni potrebbe essere necessario calare un escavatore all’interno del torrente per rimuovere i detriti che il ragno meccanico non riesce a raggiungere. Nelle prossime ore altre squadre entreranno in azione tra viale Giulio Cesare e il tratto di torrente nelle vicinanze della Questura. Dopodiché i lavori proseguiranno fino allo scolmatore della Malpensata.

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«Stiamo lavorando nell’ambito della convenzione con la Regione, che ogni giorno ci dà le disposizioni – conferma il direttore del Consorzio Mario Reduzzi –. Sulla scorta delle raccomandazioni della sindaca Elena Carnevali nell’incontro di ieri (martedì, ndr) al quale siamo stati invitati insieme ad Utr e Uniacque, abbiamo garantito che al di là delle competenze – che non sono nostre –, saremmo stati disponibili a dare una mano». Si cerca di anticipare gli interventi, ove possibile, anche in previsione delle piogge che dovrebbero tornare a cadere in città tra questa sera e domani (ma non ci sono allerte della Protezione civile in corso). Una volta conclusi i lavori a cielo aperto, si dovrà pensare anche ad ispezionare i tratti intubati: «Fare verifiche ovunque – ha assicurato Reduzzi – anzi, abbiamo già visto che in alcuni casi saranno necessari altri interventi».

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Nel frattempo si procede anche su segnalazione e per liberare i torrenti dal materiale più pericoloso. Ieri mattina dal Morla gli operai hanno rimosso un albero intero sradicato dalla furia della piena e che la corrente aveva portato fino all’altezza di via Bono, dov’era rimasto incastrato per alcuni giorni. La Regione è intervenuta in città partendo da Valtesse e Valverde. Oltre i confini del capoluogo, gli operai si sono messi al lavoro anche a Ponteranica, sempre lungo il Morla, e ad Alzano per liberare l’alveo del torrente Nesa.

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«S’intervenga a Valverde»

E a proposito della zona di Valverde il consigliere comunale della Lega Alberto Ribolla, attraverso un’interrogazione, sollecita un intervento della Giunta affinché vengano effettuati la «pulizia del fosso e dei passaggi intubati, il ripristino del bacino di laminazione preesistente e un controllo del sistema idrico della zona che sembra essere mutato negli anni, forse anche a causa di lavori». Il consigliere della Lega lamenta il fatto che «una situazione di grave mancanza di manutenzione del reticolo idrico minore in zona Valverde» era già stata segnalata nel 2021 e sollecitata dai residenti.

Esposti, chiesta l’archiviazione

Intanto è arrivata la richiesta di archiviazione per i primi esposti presentati dall’avvocato Benedetto Bonomo per individuare eventuali responsabilità sul disastro: «Chiedevamo una fotografia dello stato dei fatti a pochi giorni dalla tempesta – dice –, ma lo scenario cambia in continuazione. Capiamo le ragioni della Procura, ma faremo opposizione e presenteremo altri esposti».

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