Cronaca / Bergamo Città
Sabato 04 Aprile 2020
Si è spento Marcello Cifola
«Medico che fece crescere i Riuniti»
L’otorinolaringoiatra, classe 1946, aveva a lungo lavorato nell’equipe di Mazzoni all’ospedale cittadino.
Era un medico della vecchia guardia, di quelli che hanno dato lustro al nostro vecchio ospedale, quello che veniva chiamato per brevità «i Riuniti». Marcello Cifola, classe 1946, otorinolaringoiatra, faceva parte dell’equipe del professor Antonio Mazzoni, primario emerito che, insieme ad altri colleghi, ha permesso all’ospedale cittadino negli anni ’80 e ’90 di raggiungere importanti traguardi nel campo della medicina. Cifola esercitava ancora la libera professione prima che venisse portato via dal Covid19.
«Era nel gruppo di lavoro del professor Mazzoni – racconta il suo amico e collega Livio Abonante, anche lui medico ospedaliero ai Riuniti, reparto di pneumologia, e oggi vicepresidente dell’Ordine –. Quel gruppo è stato un punto di riferimento internazionale per l’otorinolaringoiatria. Era un collega molto preparato da tutti i punti di vista. Dopo la pensione ha sempre continuato a esercitare la libera professione seguendo i suoi pazienti con la stessa premura di sempre». Cifola era di origini marchigiane, ma ormai era diventato bergamasco d’adozione: «Negli ultimi anni i miei colleghi si sono dimezzati – commenta ancora Abonante con tanta nostalgia dei tanti anni passati in corsia – adesso poi, con questa epidemia, non ho parole per esprimere il profondo dolore che colpisce la nostra categoria. Noi della vecchia guardia avevamo un rapporto bellissimo con i colleghi di tutti i reparti. C’era uno spirito di collaborazione senza uguali».
«Mio marito era una persona estremamente solare e disponibile – ricorda la moglie Cristina –. I suoi pazienti venivano prima di tutto e il suo pensiero era costantemente per loro». Non manca un pensiero per i colleghi del Papa Giovanni che l’hanno seguito nella malattia: «Un grazie a tutti i medici e agli infermieri che hanno fatto l’impossibile per curarlo e che ci hanno costantemente tenuti informati. Ogni sera non mancava mai la loro telefonata». Il dottor Cifola lascia la moglie, due figli e due nipoti.
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