Sette anni fa moriva Astori, definitiva la condanna per il medico

LA SENTENZA. È definitiva la sentenza per la morte di Davide Astori, il capitano della Fiorentina, originario di San Pellegrino, scomparso a 31 anni per un malore alla vigilia della partita della squadra viola contro l’Udinese.

Nel giorno del settimo anniversario della morte, la Corte di Cassazione, rigettando il ricorso della difesa, ha messo il sigillo sulla condanna a un anno (pena sospesa) per il professor Giorgio Galanti, ex direttore di Medicina sportiva di Careggi, accusato di omicidio colposo.

Astori fu trovato senza vita il 4 marzo 2018 nella sua camera d’albergo a Udine, dove era in ritiro con la squadra. Secondo l’accusa il decesso fu provocato da cardiomiopatia aritmogena ventricolare, patologia che non fu diagnosticata. Galanti rilasciò due certificati di idoneità agonistica al giocatore, nel 2016 e 2017, anche se nelle prove da sforzo sarebbero state rilevate delle aritmie. Nella sentenza di primo grado il giudice aveva sottolineato che la condotta del direttore sanitario aveva impedito l’accertamento della malattia, che avrebbe potuto essere diagnosticata ma lui tralasciò di effettuare alcuni esami violando i protocolli previsti.

L’anniversario

Martedì 4 marzo, nell’anniversario della morte, si sono susseguiti i ricordi. «Per noi è un giorno speciale e vogliamo ricordare Davide con un sorriso», ha detto il fratello Bruno in un video sulla pagina Instagram dell’Associazione Davide Astori. In un altro video lo ricorda la Fiorentina: «Davide sempre con noi».

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