«Sei troppo educata. Ma tu non cambiare per nessun motivo»

LA LETTERA. Lo sconforto di una mamma, chiamata dalle insegnanti della figlia, che ha 4 anni e mezzo: «Chiede permesso per ogni cosa e interviene per far da paciere in ogni lite».

Non è raro leggere sulle pagine dei quotidiani, anche il nostro, notizie allarmanti di adolescenti che minacciano o aggrediscono coetanei per pochi euro o per un cellulare. Abbiamo pubblicato più volte «lettere aperte» di genitori esasperati e preoccupati della deriva di una gioventù che sembra aver dimenticato l’educazione, le buone maniere, il rispetto verso il prossimo, incapace di riconoscere ciò che giusto da ciò che è sbagliato. Parole dure verso una società che sembra si stia quasi abituando a questo genere di notizie, impotente di fronte a violenze e prevaricazioni. Il tema centrale resta quello dell’educazione, quella che dovrebbe partire dalla famiglia ed essere supportata, negli anni della formazione, dalla scuola.

La lettera di una mamma

Il paradosso dei nostri tempi ci siamo ritrovati a leggerlo in una lettera giunta in redazione, scritta da una giovane mamma e rivolta alla sua bimba di quattro anni e mezzo. Una dichiarazione di amore, intrisa da un profondo rammarico dopo aver incontrato un’educatrice della scuola materna frequentata dalla piccola. L’insegnante ha tenuto a sottolineare al genitore come la bimba sia «troppo educata», premurosa e sensibile nei confronti dei compagni. Un tratto che - secondo la maestra - non solo non è adeguato ai tempi, ma che rischia di trasformare la bambina in una giovane debole, in una potenziale vittima di quella stessa società che mostra sempre più un lato aggressivo e violento. C’è poco da aggiungere alle parole di questa mamma che ha deciso di non arrendersi di fronte a chi sostiene che la buona educazione sia oggi sinonimo di fragilità.

Leggi la lettera su L’Eco di Bergamo di martedì 1 aprile, a pagina 28

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