Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 13 Dicembre 2024
Sedativi nella tisana per rubare gioielli all’anziana: 4 anni alla colf
BORGO PALAZZO. La 31enne era finita ai domiciliari per rapina: i preziosi venduti ai compro-oro. Il giudice ha derubricato il reato in furto aggravato.
Era stata arrestata per rapina e lesioni ad aprile; giovedì 12 dicembre, dopo 8 mesi, è arrivata la condanna. La colf, una 31enne italiana residente a Bagnatica, accusata di aver stordito con gocce di benzodiazepine sciolte nella tisana per derubare l’anziana per cui svolgeva lavori domestici, è stata condannata a 4 anni e 10 mesi. Il giudice Anna Ponsero ha però derubricato il reato contestato da rapina a furto aggravato: e la contestazione di lesioni è così decaduta.
Il pm Carmen Santoro invece insisteva per la rapina e nell’udienza di giovedì ha chiesto una condanna a 7 anni. Di diverso avviso la difesa, rappresentata dall’avvocato Anisa Rama, che ha invocato l’assoluzione sostenendo che non è mai stata trovata la bottiglia o una tazzina contenente la tisana con il tranquillante e che gli orecchini con chicco di caffè (per questi e altri monili è stata trovata traccia solo tramite fotografie) erano stati venduti a un compro-oro tre settimane prima che la donna finisse in ospedale dopo essere svenuta.
L’anziana, una 72enne che abita a Bergamo in via Borgo Palazzo, s’è costituita parte civile con gli avvocati Silvano Sacchi e Marco Brevi. Giovedì la parte civile ha chiesto 10mila euro per i danni materiali, cui vanno aggiunti quelli morali, visto che alcuni gioielli erano di particolare valore affettivo, tipo la fede nuziale, gli orecchini con chicco di caffè e il collier d’oro ricevuti come regalo dalla figlia, gli orecchini regalati dal marito per la nascita della figlia e l’anello con brillante per i suoi 50 anni. Il giudice ha riconosciuto un risarcimento provvisionale di 4mila euro.
Contestati due episodi
Due gli episodi contestati, accaduti il 12 dicembre 2023 e il 9 gennaio 2024. In entrambi i casi la pensionata era finita in ospedale. Nella scorsa udienza ha raccontato che la 31enne aveva risposto a un suo annuncio che aveva postato sulla pagina Facebook «Sei di Bergamo se..». Da novembre 2023 la giovane si presentava a casa sua una o due volte la settimana, con una bottiglia contenente una tisana al mirtillo. La prima volta aveva perso i sensi sul balcone e si era ritrovata a letto dopo che la colf se n’era andata. Era stata la pensionata a chiamare l’ambulanza. Era stata portata all’ospedale di Seriate da cui era stata dimessa con una diagnosi di ischemia temporanea.
Il secondo episodio il 9 gennaio, anche in quel caso la 72enne finì in ospedale, stavolta al Papa Giovanni di Bergamo. Fu la figlia a chiedere analisi tossicologiche: dopo che la colf le aveva detto che la madre aveva preso tranquillanti, si era insospettita. La pensionata infatti non era solita assumere sedativi. Venne presentata denuncia ai carabinieri che, indagando, scoprirono che la 31enne aveva venduto i monili (riconosciuti dalle foto dalla vittima) a un compro-oro di Bergamo e a uno di Seriate. Ad aprile era stata emessa l’ordinanza di custodia: la 31enne era finita ai domiciliari (lo è tuttora).
Giovedì in aula ha deposto come testimone la madre dell’imputata. La donna ha sostenuto che l’anziana voleva adottare la 31enne e ha poi proseguito con una serie di dichiarazioni ritenute palesemente inattendibili dal giudice, che ha così interrotto la deposizione. Cui ha assistito la vittima; molto agitata, ascoltando la testimone continuava a ripetere: «Non è vero, non è vero». Prima della sentenza la madre della colf ha accusato la vittima e i suoi familiari di falsità. Tensione in aula, con le guardie giurate del tribunale che hanno presenziato alla lettura della sentenza. Dopo la quale, la madre della 31enne nel corridoio del palazzo di giustizia ha accusato un lieve malore.
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