Scuola, ultima campanella anticipata negli istituti dove si va a votare

FINE DELL’ANNO. In molte scuole le lezioni terminano tra giovedì e venerdì 5 giugno. I presidi: un anno all’insegna del Pnrr. I sindacati: ma i problemi restano.

Ultima campanella dell’anno anticipata nelle scuole che questo fine settimana ospiteranno i seggi elettorali. Alcuni istituti chiuderanno i battenti tra giovedì e venerdì 5 giugno per i preparativi in vista del voto. Nelle altre scuole le lezioni termineranno, come previsto dal calendario scolastico regionale, sabato 8 giugno. Nel complesso sarà l’ultimo giorno di scuola per 158mila studenti bergamaschi. Si chiude un anno particolarmente impegnativo sul fronte amministrativo, fanno sapere i dirigenti scolastici alle prese con la gestione dei fondi del Pnrr. Mentre i sindacati sottolineano che poco è cambiato negli ultimi 12 mesi e che i problemi da affrontare sono quelli di sempre, dalle nomine degli insegnanti al precariato.

Nel complesso sarà l’ultimo giorno di scuola per 158mila studenti bergamaschi

«I fondi del Pnrr ci hanno travolti – commenta con la consueta ironia il presidente provinciale dell’Associazione nazionale presidi, Claudio Ghilardi, che guida il liceo classico Sarpi –. Ben vengano i finanziamenti ma andrebbe migliorata la distribuzione, no a interventi spot e sì a una gestione libera da parte delle scuole, a seconda delle diverse necessità». Quanto alle novità introdotte quest’anno – orientatori e tutor e il cosiddetto orientamento attivo – «è stato complicato capire ruoli e competenze di queste nuove figure ma una volta tanto sono ben retribuite – sostiene il preside Ghilardi –, ora sarebbe auspicabile riorganizzare le figure già esistenti nella scuola come quella del coordinatore delegato dal dirigente scolastico, che andrebbe valorizzata. Auspichiamo interventi che tengano conto di una visione d’insieme della vita della scuola».

A cosa servono i fondi

I fondi del Pnrr consentiranno di promuovere attività estive negli istituti superiori, fa notare la preside del liceo linguistico Falcone, Gloria Farisè. «Andremo avanti fino a metà luglio e riprenderemo dopo ferragosto» spiega la professoressa, che sottolinea come oltre alle «attività storiche» il Falcone sia riuscito a promuovere nuove iniziative come soggiorni linguistici in Turchia e Cina e a incentivare gli scambi di studenti («questa estate 75 nostri allievi saranno a Dublino»). «Tra i progetti del Pnrr da chiudere entro settembre e i progetti legati a Stem, formazione e dispersione scolastica, quest’anno abbiamo avuto molto da fare e ci siamo tolti anche belle soddisfazioni, come il corso di coreano che partirà il prossimo anno» conclude la dirigente del Falcone. «Si chiude un anno tutto sommato più tranquillo degli altri dal punto di vista delle situazioni disciplinari – commenta il dirigente del Paleocapa Imerio Chiappa –, abbiamo ancora il nostro daffare con i ragazzi di prima, che spesso faticano a comprendere in che ambiente si trovano, ma ormai siamo rodati. Mettere a frutto le risorse del Pnrr non è stato semplice ma tutti o quasi i progetti sono andati in porto. Parliamo al momento di mezzo milione di euro, che arriveranno ad essere 800mila euro. Si chiude un anno proficuo sul fronte della didattica, dell’innovazione delle aule e dei laboratori,con il nostro museo che va a gonfie vele. Insomma, un anno che ci ha soddisfatto», chiosa il dirigente del Paleocapa.

Meno ottimisti i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. «Siamo alle solite – commenta Fabio Cubito, segretario generale Flc Cgil Bergamo – tra precarietà e scadenze imminenti. Siamo alle prese con le graduatorie per le supplenze dei docenti e il personale Ata, stiamo gestendo migliaia di domande. La burocrazia è sempre troppa e i decreti a raffica del ministero non hanno certo aiutato». Sulla stessa linea Paola Manzullo, segretaria generale della Cisl Scuola di Bergamo. «I problemi sono sempre gli stessi e riguardano le nomine dei supplenti e il sostegno. Voglio capire come andranno i concorsi che si stanno espletando e quanti posti ci saranno ma temo che a settembre faremo le corse per coprire le cattedre».

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