Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 02 Settembre 2021
Scuola, tra libri e corredo la «stangata» arriva anche a 1.200 euro
Se sulla spesa per i libri gli istituti cercano di non sforare i tetti stabiliti per legge, su zaini e astucci non mancano i rincari. Busi (Adiconsum Bergamo): «Importi proibitivi».
Tra preoccupazioni per il ritorno a scuola in sicurezza, per l’organizzazione dei trasporti e lo spauracchio del ricorso alla didattica a distanza, a pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico le famiglie sono alle prese con l’annoso problema del caro libri e di tutto quello che costituisce il corredo scolastico. Una spesa non indifferente soprattutto per gli studenti che iniziano un nuovo ciclo e, ancora di più, per chi si affaccia alle scuole superiori. Per la spesa relativa ai libri esiste una legge (la 169 del 2008) che impone di non superare determinati tetti di spesa stabiliti dal ministero dell’ Istruzione per ogni indirizzo e anno di corso. In realtà il limite può essere superato, ma non oltre il 10%. Nello specifico si va dai 294 euro per l’acquisto dei libri di prima media ai 132 euro per la classe terza. La cifra aumenta per le scuole superiori dove si spendono fino a 350 euro per il primo anno dei licei, escluso il costo dei vocabolari che può arrivare anche a 100 euro, per poi scendere a circa 250 euro negli istituti professionali. Per le classi seconde i costi quasi si dimezzano perché molti libri hanno validità per il biennio, mentre la spesa aumenta di nuovo per il triennio a causa dell’introduzione di nuove materie.
«Purtroppo quello del caro scuola è una vecchia questione e ormai le famiglie si sono abituate all’idea di dover affrontare questa spesa – commenta Monica Ravasio, presidente del Coordinamento comitati genitori –. Quest’anno poi, non dico che è passata in secondo piano, ma certamente al primo posto delle preoccupazioni per le famiglie c’è il ritorno a scuola. Ritorno in presenza e in sicurezza. I ragazzi hanno bisogno di tornare a vivere una normale routine scolastica che significa anche tornare a vivere una vita normale fatta di relazioni, di incontri e in qualche caso anche di scontri. Insomma, di tutte quelle dinamiche che si affrontano a scuola e che contribuiscono alla formazione della propria personalità. Tornando invece alla spesa che le famiglie devono sostenere – riprende la presidente del Coorcoge – la lamentela più frequente che raccolgo è quella del cambio di edizione dei libri in uso. Cambio di cui spesso non si avverte il motivo perché poco varia rispetto all’edizione precedente e che comunque impedisce di poter acquistare i libri usati. Per legge ci sarebbe l’obbligo di mantenere in uso la stessa edizione per più anni, ma spesso questo viene disatteso».
Anche potendo acquistare i libri usati non sempre questo è funzionale per tutti gli ordini di scuola: «Per i nostri studenti – conferma Giovanni Rota, presidente del Comitato genitori del Liceo Sarpi – è importante avere libri in cui gli esercizi di latino, piuttosto che di greco, non siano ancora stati svolti da un precedente ragazzo e quindi è quasi d’obbligo acquistarli nuovi. Va anche detto però che la scuola è attenta a non sforare il limite di spesa stabilito dal ministero e che spesso gli studenti utilizzano per tutti i cinque anni di scuola libri acquistati in quarta ginnasio perché hanno bisogno di riprendere alcuni contenuti. È il caso, ad esempio, dei manuali di latino e greco».
La spesa per il corredo
Libri a parte, a incidere sulla spesa delle famiglie anche tutto il corredo scolastico. «Per quanto riguarda i prezzi per astucci, diari, zaini e altro materiale scolastico di marca, i prezzi si alzeranno del 3,5% rispetto allo scorso anno – fa notare Mina Busi, presidente Adiconsum Bergamo -, mentre per quanto concerne i prodotti non di marca, i prezzi dovrebbero rimanere stabili. Le stime sono risultate in base a un primo monitoraggio eseguito sia nei negozi fisici sia sui siti di e-commerce specializzati». Sempre secondo una stima di Adiconsum, nel 2021 il prezzo di uno zaino di marca raggiunge i 90 euro, mentre sale a 56 euro per gli astucci di marca attrezzati di penne, matite, pennarelli e gomma per cancellare. Per quanto riguarda i diari scolastici, i prezzi si aggirano tra i 20 e i 22 euro. In totale, la spesa per il materiale scolastico può raggiungere un importo di 550 euro a studente su base annua, a cui poi va aggiunta la spesa per i libri di testo, che varia in base alla scuola e al grado di istruzione, con una spesa complessiva di circa 1.200 euro per uno studente di quarta ginnasio che spenderà per i libri di testo, oltre a 4 dizionari con una spesa di 677 euro. «Stiamo parlando di importi che risultano proibitivi per molte famiglie alle prese con le conseguenze della pandemia – sottolinea la Busi – molte persone hanno perso il posto di lavoro, altre sono in cassa integrazione con conseguente impoverimento che coinvolge il 46% delle famiglie, tanto da incidere realmente sul diritto allo studio dei ragazzi, così come è avvenuto durante il lockdown, per gli alunni non in possesso di una connessione o dei dispositivi necessari per seguire le lezioni. Diversi casi ci sono capitati di famiglie che non avendo reddito non potevano pagare le bollette con conseguente sospensione del servizio di internet».
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