Scuola senza mascherine: «Bene le nuove regole ma pronti alle emergenze»

Le reazioni Protezioni solo per i fragili. Maestrini (Lussana): teniamo conto dei distanziamenti. Signori (Sarpi): investire nella pulizia dell’aria.

Mascherina obbligatoria solo per i più fragili, siano essi studenti, docenti o personale Ata. Dal prossimo anno scolastico cambiano le norme relative agli obblighi sulla prevenzione Covid a scuola, e non solo per quello che riguarda i dispositivi di protezione individuale. L’Istituto superiore di Sanità ha reso note le nuove indicazioni valide a partire dal prossimo anno scolastico, con due diversi scenari possibili, uno «di base», con misure da applicare al rientro che prevedono, per esempio, la mascherina Ffp2 solo per coloro considerati fragili, e uno con misure «ulteriori», per le quali le scuole dovranno comunque essere preparate in caso la situazione epidemica peggiori.

Il documento, messo a punto dell’Istituto superiore della sanità con i ministeri della Salute e dell’Istruzione e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, riguarda le scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione. «Se questa decisione è stata presa – è la reazione di Stefania Maestrini, dirigente scolastico del liceo Lussana di Bergamo – significa che c’è una nuova consapevolezza: che non c’è più lo stesso bisogno di prima di mantenere tante misure precauzionali. Da un certo punto di vista è un fatto positivo, che speriamo possa essere di buon auspicio alla risoluzione completa del problema. Dall’altro lato, credo che anche con questa nuova normativa le scuole non possano dimenticare quanto hanno imparato rispetto alle misure precauzionali. Un esempio? Il distanziamento di un metro tra un banco e l’altro: anche se ora questo distanziamento non viene più prescritto, ma solo raccomandato “dove possibile” bisogna tenere in considerazione che, in caso di peggioramento della situazione epidemiologica, sarà qualcosa che ci verrà nuovamente richiesto. Ciò significa che le scuole dovranno tener conto di questa eventualità anche nel momento in cui si decidono gli spazi da assegnare alle classi e via dicendo. Ovviamente, anche in corso d’anno, saremo pronti a qualsiasi evenienza, saremo sempre pronti a intervenire».

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Ritorno alla normalità

Novità accolte favorevolmente anche da altri dirigenti, come Antonio Signori, dirigente del liceo classico Sarpi. «Ci sta l’eliminazione della mascherina – sottolinea –. Anche perché quest’estate, in vacanza, ai concerti, in aeroporto, ne abbiamo viste veramente poche. Non capisco perché la scuola dovrebbe essere l’unico posto dove obbligare tutti all’utilizzo del dispositivo. È vero che alcuni luoghi li frequentiamo solo una tantum e la scuola invece è un posto dove si va ogni giorno, ma è vero anche che dobbiamo venire fuori da questa situazione. L’età degli studenti, poi, è quella in cui l’utilizzo della mascherina non è il massimo della vita, e appena fuori da scuola (e intendo proprio fuori dalla soglia della scuola) la mascherina viene dimenticata. Personalmente, io investirei di più nella pulizia dell’aria, indipendentemente dal Covid. La Provincia mette a disposizione purificatori per laboratori e palestre, ma si tratta solo del 20% degli spazi scolastici, quelli più promiscui. Oggi forse, se il governo mettesse qualche soldo in un discorso che non si conclude sul Covid ma che prende spunto da esso per migliorare una situazione generale, potremmo avere miglioramenti per tutti. Credo che la possibilità di avere ambienti con aria purificata possa fare davvero la differenza».

«Abbiamo preso atto delle novità – aggiunge Alessandra Feroldi, dirigente dell’Ic Petteni di Bergamo –. C’è la novità della verifica della qualità dell’aria, che faremo. Prima della fine della scuola poi avevamo comprato diverse Ffp2, non sapendo che cosa ci sarebbe stato chiesto all’inizio del prossimo anno scolastico. Cercheremo di rispettare tutte le indicazioni che sono contenute nel documento, faremo il possibile per rispettarle tutte».

Attese per il futuro

I dirigenti restano comunque in attesa di indicazioni più specifiche e operative, da parte del Ministero dell’Istruzione. «Aspettiamo la circolare – sottolinea Barbara Mazzoleni, dirigente dell’IC Camozzi di Bergamo – che dettaglierà operativamente quanto è scritto nel documento dell’Istituto superiore di Sanità. Sembra che vengano previsti un piano a e un piano b, un’attenzione generale, che ci viene richiesta in tutti gli ambiti, non solo a scuola, e un piano b nel caso ci fosse la necessità di misure più stringenti. Nulla di particolare né di nuovo. Aspettiamo le indicazioni applicative e chiare, sia da Ministero che dall’Ats (che immagino saranno aderenti a quella che sarà la situazione epidemiologica al rientro a scuola) ma quanto uscito finora è in linea con quanto ci aspettavamo».

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