Scuola, chiuse le graduatorie provinciali. Anche laureati per un posto da bidello

IL FENOMENO. Boom di istanze presentate tramite i sindacati da chi spera di trovare un impiego. Manzullo (Cisl): «Effetto della crisi economica». De Pascale (Cgil): «Sempre di più le donne».

Sono numeri davvero importanti quelli relativi alle domande presentate per trovare un posto di lavoro nella scuola. Dalle 1.100 persone che si sono rivolte agli uffici della Flc-Cgl alle 2.247 che si sono presentate a quelli della Cisl Scuola, queste cifre record sono il segno della crescente necessità di occupazione e del desiderio di molti di trovare stabilità nel settore scolastico.

A pochi giorni dalla chiusura del periodo utile alla presentazione delle domande per entrare nelle graduatorie provinciali delle supplenze per il personale docente, ma anche in quelle del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, le due principali sigle sindacali della nostra città tirano le somme. «Fino a ieri sera avevamo le persone in coda per poter essere assistite nelle pratiche da svolgere per presentare la domanda di inserimento nella fascia di terzo tipo. Le domande potevano essere presentate sia da chi aspira a diventare docente sia da chi vuole entrare nella scuola con ruoli che vanno dal settore amministrativo a quello dei servizi ausiliari, il cosiddetto personale Ata» spiega Paola Manzullo, segretaria provinciale Cisl.

La situazione

«Come sindacato abbiamo effettuato 2.247 domande: 1.256 per il personale docente e 1.021 per quello Ata. Le graduatorie di terza fascia rappresentano una fondamentale opportunità lavorativa non solo per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro, ma anche per coloro che, a causa della crisi economica e delle difficili condizioni lavorative, hanno perso il loro impiego o desiderano cambiare ambito. L’enorme afflusso di domande testimonia ancora una volta la fiducia che molti ripongono nel sistema scolastico come fonte di sicurezza e stabilità. Il numero straordinario di candidature è un chiaro indicatore della situazione economica attuale e delle difficoltà che molte persone stanno affrontando. Tuttavia – ribadisce Manzullo - dimostra anche quanto sia considerato importante e apprezzato il ruolo del personale nelle scuole e di quanto queste graduatorie rappresentano una luce di speranza per molti».

«Più persone ci hanno riferito che la loro ditta aveva chiuso, o che comunque avevano perduto il posto. C’è fame di lavoro, insomma, così in molti provano ad entrare nel mondo della scuola».

Per potersi iscrivere o rinnovare la propria richiesta, è necessario possedere le credenziali del sistema pubblico di identità digitale (Spid) o di quelle della carta di identità elettronica (Cie) e essere abilitati al servizio «Istanze on line». Poi bisogna capire quali sono i requisiti di accesso e come compilare la domanda. Motivo per cui gli aspiranti lavoratori della scuola si rivolgono agli sportelli dei sindacati. Le graduatorie provinciali delle supplenze per il personale docente sono aperte ogni due anni e chi vi accede può aspirare a incarichi a tempo determinato, assegnati dall’Ufficio scolastico territoriale, fino al 30 giugno o fino al 31 agosto, mentre per il personale Ata sono aperte ogni tre anni. «Si sono rivolti a noi circa 1.100 lavoratori, 600 docenti e 500 tra impiegati amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici – precisa Claudia De Pascale della segreteria Cgil –. Il titolo necessario per presentare domanda era il diploma (per i collaboratori scolastici anche solo un diploma triennale), ma abbiamo assistito anche a candidature di persone con una laurea, persino per svolgere le mansioni di quelli che, in passato, si chiamavano bidelli. La percezione è che quest’anno si siano presentate, almeno nei nostri uffici, più donne disoccupate rispetto alla tornata precedente. Più persone ci hanno riferito che la loro ditta aveva chiuso, o che comunque avevano perduto il posto. C’è fame di lavoro, insomma, così in molti provano ad entrare nel mondo della scuola, ma attenzione, fare ingresso in queste graduatorie non garantisce di ottenere una immediata occupazione. Le possibilità che la domanda si trasformi per tutti in un vero e proprio posto di lavoro sono limitate».

Nonostante le richieste sindacali il ministero aveva deciso di aprire l’invio delle domande nel medesimo periodo sia per i docenti sia per il personale amministrativo: «Per diversi giorni si è dovuta affrontare la sovrapposizione delle due istanze – rileva De Pascale – per questo abbiamo dovuto garantire, in un solo mese, assistenza a oltre un migliaio di persone, che sono comunque solo una frazione di chi ha inoltrato domanda, visto che era possibile farlo anche autonomamente on line e presso altri sindacati».

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