Scoperta la banda delle Land Rover, due arresti: l’indagine partita dalla denuncia di Cristiano Doni

LE INDAGINI. All’ex calciatore dell’Atalanta era stato preso il fuoristrada parcheggiato in centro a Bergamo. Si era così rivolto ai carabinieri. Due uomini, residenti nella Bergamasca, già noti alle forze dell’ordine, sono stati arrestati.

Alle prime luci dell’alba del 12 febbraio i carabinieri di Bergamo, coadiuvati nella fase esecutiva da militari di Zogno, hanno arrestato due uomini, italiani residenti a Cisano e Pontida, già noti alle forze dell’ordine, accusati entrambi del furto aggravato, in concorso, di tre Land Rover Defender. Uno dei due è anche accusato di riciclaggio, per aver falsificato il numero di telaio di una Mercedes GLC oggetto di appropriazione indebita. L’indagine è partita dalla denuncia dell’ex calciatore dell’Atalanta, Cristiano Doni, che si è visto rubare la sua Range Rover Vogue in Borgo Santa Caterina nell’autunno del 2023.

Banda specializzata in furti di auto di lusso

L’operazione scaturisce da un’indagine che ha portato alla luce un articolato sistema di furti d’auto di lusso, in particolare Land Rover Defender, che nel 2024 imperversava nella provincia di Bergamo. Grazie ad un’attenta analisi dei sistemi di videosorveglianza e a sofisticate tecniche investigative, è stato possibile identificare e fermare i presunti responsabili di questa serie di colpi.

I colpi sono iniziati nel 2024, due arresti con l’accusa di furto aggravato

Secondo quanto emerso, la banda agiva secondo con un modus operandi preciso e collaudato: i malviventi individuavano le vetture di interesse, le seguivano per diversi chilometri e, una volta certi delle condizioni favorevoli, entravano in azione con strumenti altamente tecnologici. Tra questi, un dispositivo in grado di bypassare i sistemi di sicurezza delle auto e un rilevatore di frequenze per individuare eventuali dispositivi di tracciamento.

Tutto è partito da una denuncia

Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia dell’ex calciatore dell’Atalanta, Cristiano Doni che, dopo aver parcheggiato il proprio fuoristrada in Borgo Santa Caterina, se l’è visto rubare nel giro di pochi minuti. Da quel momento, l’attenzione degli investigatori si è concentrata su una serie di furti simili, fino a far emergere che dietro questi episodi si nascondeva una rete criminale, attiva nei furti d’auto e nel loro riciclaggio e ricettazione.

Durante una perquisizione, sono stati rinvenuti strumenti per la riprogrammazione delle centraline, targhe false e documenti alterati

Scoperto un capannone dove le auto venivano nascoste e modificate

A completare il quadro, una serie di operazioni di controllo che hanno condotto gli inquirenti a un capannone dove le auto venivano occultate, modificate e preparate per l’esportazione. Qui, durante una perquisizione, sono stati rinvenuti strumenti per la riprogrammazione delle centraline, targhe false e documenti alterati. Un business illegale che, secondo le prime stime, fruttava decine di migliaia di euro.

Un business illegale che, secondo le prime stime, fruttava decine di migliaia di euro

Avanti con le indagini

L’indagine, tuttavia, non è terminata: gli inquirenti stanno verificando se vi siano altri soggetti coinvolti e se il giro d’affari sia ancora più esteso di quanto emerso finora.

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