
Cronaca / Bergamo Città
Lunedì 10 Marzo 2025
Scontro durante lezione di enduro, il campione Giò Sala ferito in Sardegna
L’INCIDENTE. Classe 1963, originario di Gorle, il motociclista pluripremiato ha riportato fratture e un trauma cranico.
Ha partecipato a centinaia di gare di altissimo livello, è caduto malamente più di una volta ma uno degli incidenti più gravi gli è capitato - lo scorso sabato mattina - durante una lezione di enduro, in Sardegna, in una cava di Sinnai, pochi chilometri a nord di Cagliari.
Chi è Giò Sala
Il campionissimo Giovanni Sala, per tutti Giò, classe 1963, originario di Gorle e da qualche anno trasferitosi a Faenza (Ravenna), si è scontrato frontalmente, in un punto cieco, con un collega, il cagliaritano di Quartu Sant’Elena, Maurizio Sanna, classe 1959, come lui con un passato in moto alla Parigi-Dakar e promotore della Maurizio Sanna Academy, società che organizza corsi e tour in fuoristrada.
La dinamica dell’incidente
È successo su una stradina sterrata, i due non si sono visti sino all’ultimo istante e l’impatto è stato molto violento. È dovuto intervenire l’elisoccorso. I due sono stati prontamente trasportati in codice rosso nei due vicini ospedali Brotzu e Santissima Trinità. Dopo la spavento iniziale - fortunatamente - i sanitari hanno riscontrato che i coinvolti non sono in pericolo di vita. Hanno però riportato fratture agli arti inferiori e un trauma cranico.
Sala è diventato una leggenda conquistando cinque titoli mondiali di enduro e vincendo 53 Gran premi, vincendo sei volte l’Assoluta e 13 volte la Classe nel massimo campionato italiano, tre volte l’Assoluta e quattro volte la Classe alla Six Days, facendo parte quattro volte della nazionale azzurra a segno nel Trofeo mondiale alla Sei Giorni, partecipando a dieci Dakar, ottenendo otto vittorie di tappa e concludendo terzo assoluto nel 2006, sesto nel 2002, settimo nel 1999 (alla seconda partecipazione) e ottavo nel 2005 (primo degli italiani).
La vita agonistica di Giò Sala
È sempre stato legato alla Ktm e, lasciate le corse, ha svolto per anni il ruolo di ispettore dei percorsi del Mondiale enduro. Ha anche ideato e realizzato la gara internazionale estiva «Enduro Alpini Gorle». Il suo ultimo exploit è maturato in Portogallo nel 2019, con la maglia azzurra, nel Vintage Trophy, insieme a Stefano Passeri e Mario Rinaldi.
È stato a Bergamo recentemente, due settimane fa, in occasione della presentazione della Sei Giorni di enduro 2025, che si disputerà a Bergamo a fine agosto, fungendo da super testimonial insieme agli altrettanto grandi miti del motociclismo orobico, Giacomo Agostini e Alessandro Franco Gritti. Con la sua abituale simpatia e modestia, si era detto stupito di essere accostato a tali fuoriclasse. Come risposta tutti i presenti gli hanno tributato uno scrosciante applauso.
Diffusasi la notizia dell’incidente, sui social è scattata la solidarietà dei suoi innumerevoli fan e il commento più frequente - accanto agli auguri di pronta guarigione - è stato «sei una roccia, supererai anche questa».
In effetti è un atleta che si è sempre saputo rialzare, su dieci «Dakar», ad esempio, tre volte ha dovuto ritirarsi anzitempo per rovinose cadute: è successo nel 2000, nel 2004 e nel 2007, quest’ultima quella che ha chiuso questa parte della sua straordinaria carriera.
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