Schianto con lo scooter a Bergamo
Giorgio muore otto giorni dopo

Il 24enne era finito contro i paletti in piazza Sant’Anna, donati gli organi. Il papà: «Continuerà a vivere». Lunedì i funerali.

Era diventato grande in fretta, senza perdere il sorriso. Quel sorriso è la consolazione dei familiari, perché il loro amato ragazzo, grazie alla donazione degli organi, ora potrà rivivere in qualcun altro.

Non ce l’ha fatta Giorgio Conti. Il giovane, 24 anni, ha lottato per 8 giorni dopo l’incidente in scooter in Borgo Palazzo. Troppo gravi i traumi riportati nello schianto avvenuto nella notte tra lunedì e martedì scorso, in piazza Sant’Anna poco dopo l’incrocio con via Calepio, quando è finito in moto contro i paletti parapedonali. Il giovane si è spento mercoledì 9 settembre all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, lasciando un grandissimo vuoto nel cuore di chi lo ha conosciuto. A partire dal padre Giuseppe, la sorella di 26 anni Beatrice e la fidanzata Valentina.

La famiglia

«Ogni tanto guardo la porta di casa e aspetto che la apra. Non so come spiegarlo», racconta con un filo di voce la sorella, senza riuscire a trattenere le lacrime. Due fratelli, lei e Giorgio, che sono maturati prima del tempo, facendosi forza l’una con l’altro, dopo aver perso la mamma Simonetta nel 2005 a causa di una malattia. E che sono stati sempre vicini al padre Giuseppe, che dal 2018 è invalido.

«Mia figlia ha lasciato l’università per curarmi – racconta commosso il papà – e Giorgio faceva l’uomo di casa. Entrambi si sono preoccupati sempre per me, standomi molto vicini, in ogni momento».

«Mio fratello aveva un carattere forte – continua con la voce spezzata la sorella – e dimostrava il suo affetto più con i gesti che con le parole. Per esempio, la sera quando mio papà si metteva a letto, lui passava davanti alla sua stanza più volte, chiedendogli se avesse bisogno di qualcosa». «Dopo la morte di nostra mamma – dice la sorella Beatrice – io e mio fratello siamo diventati prima di tutto complici: abbiamo dovuto crescere in fretta e diventare subito responsabili».

Il lavoro

Giorgio questa sua responsabilità l’ha dimostrata anche studiando al Centro di formazione professionale (Cfp) del Patronato San Vincenzo di Bergamo, dove si è diplomato con il massimo dei voti. E ha continuato a dimostrarsi un ragazzo con la testa sulle spalle svolgendo uno stage al quarto anno di studi nella ditta dove poi è stato assunto. Da quattro anni infatti lavorava come apprendista elettrauto alla «Elettronic Car Service» di via Monte Cenisio e dava anche una grandissima mano in casa. «Un lavoro che ha sempre amato e svolto con grande passione», sottolinea il padre. Giorgio che mai si era fatto abbattere, nonostante le grandi difficoltà che ha dovuto affrontare nella sua vita. «Il mio Giorgio era un giovane forte e sano e penso che volesse vivere anche in altre persone. Poi sapere che una parte di mio figlio possa aiutare qualcun altro ci fa piacere», evidenzia il padre Giuseppe che, con parole strazianti, motiva la scelta della donazione degli organi. «Addio figlio mio – scrive sempre il padre di Giorgio sul suo profilo Facebook –, ora sei tra le braccia della tua mamma e i tuoi organi speriamo daranno vita ad altre persone in cui vivrai, facendoci felici».

In questi giorni sono stati moltissimi i pensieri e gesti di vicinanza alla famiglia da parte di parenti e amici. «Ci tengo a ringraziare con affetto – ci tiene a sottolineare Giuseppe Conti – il datore di lavoro di mio figlio Stefano Consoli, i suoi professori e i suoi colleghi, tutti gli amici, la sua ragazza Valentina a cui vogliamo tanto bene e la sua famiglia. Un ringraziamento anche a tutti i medici che hanno preso in cura mio figlio, il centro disabili, la polizia locale e il Comune di Bergamo». I funerali del ventiquattrenne Giorgio Conti saranno celebrati lunedì 14 settembre alle 10 nella chiesa di Ognissanti al Cimitero monumentale di Bergamo.

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