Sant’Agostino, si avvia l’intervento per sistemare le Mura. Il parco resta chiuso

DOPO L’ALLUVIONE. Parapetto da ricostruire al baluardo del Pallone. Stanziati 15mila euro, saranno realizzate bocche di sfogo per l’acqua. Intanto il parco resta chiuso.

Le prime risorse, 15mila euro, sono state stanziate e la richiesta di poter intervenire alla proprietà, il Demanio, è stata inviata: il Comune di Bergamo è pronto a ricostruire il parapetto delle Mura veneziane al baluardo del Pallone, nella sezione crollata con le piogge torrenziali dello scorso 9 settembre, quando il Morla rompeva i suoi argini allagando una parte di città. Da allora, il parco Sant’Agostino è chiuso, per ovvie ragioni di sicurezza.

Qualche idea su come ricucire il tessuto lapideo gli uffici di Palafrizzoni ce l’hanno, ma la progettazione si dovrà fare insieme a Demanio e Sovrintendenza.

Otto metri di «buco»

Parliamo di uno strappo lungo 8 metri, provocato dalla forza e dalla quantità dell’acqua che, sul baluardo del Pallone, dove il terreno è in «discesa», aveva creato una sorta di effetto «piscina». Una pressione tale da rompere il parapetto e far cadere le grosse pietre, trascinate chissà dove dall’impeto dell’acqua che nel frattempo scorreva ai piedi delle Mura. Da allora, ogni volta che si registrano piogge intense, al baluardo si crea un effetto «cascata» che, fotografato o filmato, fa il giro dei social. Palafrizzoni punta ad avviare i lavori di ricostruzione del muretto a novembre, ma prima è necessario ottenere le autorizzazioni. Spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Ferruccio Rota: «Abbiamo inviato la richiesta di ricostruzione al Demanio, proprietario di tutte le Mura veneziane, e anche alla Sovrintendenza, siamo in attesa di una risposta. Il danno stimato è di 15mila euro, è stata quindi prevista questa somma per il ripristino. Un progetto ancora non c’è, sarà condiviso insieme agli enti coinvolti». La ricomposizione del parapetto, che sarà realizzato con «bocche» di sfogo per l’acqua, alleggerendo la pressione sul manufatto, è una prima risposta.

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La gestione delle acque, come fare?

Da affrontare c’è però il tema più ampio della gestione delle acque dentro il parco Sant’Agostino, per evitare che in futuro possano accadere episodi simili. Già nei giorni successivi al 9 settembre, con il crollo all’altezza del baluardo del Pallone, in un’altra sezione delle Mura, verso porta Sant’Agostino, i tecnici comunali avevano osservato segni di trascinamento di materiale verso il parapetto che in quell’occasione aveva retto. Con il cantiere per il restyling del parco storico pronto ad aprire il mese prossimo, Palafrizzoni conta di mettere mano anche al sistema di regimentazione delle acque all’interno dell’area verde: «È un tema che affronteremo insieme ai Lavori pubblici – spiega l’assessore al Verde e Transizione ecologica Oriana Ruzzini –. Nel progetto di riqualificazione del parco sarà doveroso tenere conto del rischio idraulico che si è palesato in queste settimane, per una corretta gestione delle acque meteoriche. Lo studio della città post alluvione significa anche osservare quei punti di criticità che oggi hanno tenuto, ma che potrebbero essere soggetti allo stesso stress in futuro. Con precipitazioni così copiose, nel parco si creano dei rivoli che fanno pressione e danni. L’acqua deve essere raccolta e veicolata nel sottosuolo».

l piano prevede anche il rifacimento dell’impianto elettrico, così da svolgere l’«estivo», con le attività di somministrazione, in piena sicurezza

Lavori da 600mila euro

Un aspetto che non era stato considerato nella riprogettazione del parco Sant’Agostino, lavori per 600mila euro, già assegnati all’impresa, in avvio a novembre. I progettisti hanno fatto un attento studio sulle essenze, con nuovi alberi e aiuole fiorite, la creazione di un «Giardino d’ombra» e una «Passeggiata panoramica». Il piano prevede anche il rifacimento dell’impianto elettrico, così da svolgere l’«estivo», con le attività di somministrazione, in piena sicurezza.

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