Sangue, serve plasma. L’Avis: «Prima delle ferie ci si ricordi di donare»

L’APPELLO. Barcella dell’Asst Papa Giovanni: «C’è un gap pari al 30% del fabbisogno per questa componente ematica». Trapattoni: «Rilanciamo la campagna, puntiamo sui social».

Promemoria prima delle vacanze estive: donare il sangue o il plasma. Non è uno slogan, ma un invito prezioso, perché il bisogno di sangue e plasma non conosce sosta o ferie. In questo periodo dell’anno, infatti, tradizionalmente il ritmo delle donazioni rallenta, col rischio di creare problemi al sistema sanitario. Per questo tutti gli operatori del settore rilanciano l’appello: donare. Vale per chi già lo fa, ma anche per i nuovi donatori. «Storicamente, da giugno a settembre si registra ovunque un calo delle donazioni dovuto a una serie di motivi – spiega Luca Barcella, direttore del Servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’Asst Papa Giovanni e direttore del Dipartimento di Medicina trasfusionale ed Ematologia della provincia di Bergamo –. Succede per le partenze per le vacanze, ma anche perché si fanno dei viaggi in alcuni Paesi esotici che portano a una sospensione precauzionale delle donazioni. Una buona notizia c’è, perché il 2023 è stato il primo anno recente in cui l’estate ha mantenuto l’autosufficienza di sangue: vuol dire che le campagne di sensibilizzazione funzionano, la Lombardia e la Bergamasca sono tra i territori che più contribuiscono a questa autosufficienza, ma non si deve abbassare la guardia. Va soprattutto ribadita l’importanza di donare il plasma, dove siamo ancora carenti: c’è un gap pari a circa il 30% del fabbisogno. L’appello è soprattutto per i donatori 0 negativo e B negativo, i più carenti». Sangue e plasma sono dei veri farmaci salvavita: «Oltre che per gli interventi chirurgici e per i trapianti, gli emoderivati sono fondamentali per le terapie continuative di malattie croniche, che proseguono anche d’estate – rimarca Barbara Giussani, responsabile sanitaria delle unità di raccolta dell’Avis provinciale di Bergamo –. Luglio e agosto sono periodi di calo delle donazioni e anche dei periodi in cui a volte viene meno il rispetto dell’appuntamento già preso: questo può essere un ulteriore problema, visto che noi lavoriamo esclusivamente su appuntamento».

Prevenzione e controllo

I cambiamenti climatici portano anche nuove malattie un tempo solo tropicali e ormai presenti pure a latitudini «inaspettate», dalla dengue al West Nile Virus, veicolate dalle zanzare. Anche per questo è stata rafforzata l’attività di prevenzione e controllo: il Centro nazionale sangue, ad esempio, ha diramato una circolare che sospende le donazioni per 28 giorni se il donatore ha soggiornato in diverse province del Centro Italia (Bologna, Chieti, Ferrara, Mantova, Modena, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, Rovigo) nelle quali è stata riscontrata la presenza del West Nile Virus; in alternativa, il donatore si può sottoporre al test. Anche per Dengue e Zika Virus sono previste dei periodi di sospensione delle donazioni (informazioni dettagliate su www.centronazionalesangue.it). Dare continuità alle donazioni anche d’estate è prezioso per non interrompere una tendenza positiva osservata recentemente: secondo i dati dell’Avis provinciale, nei primi sei mesi del 2024 in Bergamasca sono state raccolte 31.805 donazioni (23.452 di sangue, 8.353 di plasma), in crescita dell’1,4% rispetto alle 31.358 dello stesso periodo 2023 (23.161 di sangue, 8.197 di plasma), in controtendenza rispetto agli ultimi anni di calo complessivo della «raccolta». «Ci sono dei numeri positivi, ma non si deve mollare la presa – ribadisce Artemio Trapattoni, presidente dell’Avis provinciale –. Stiamo rilanciando le campagne di comunicazione dell’Avis Regionale e puntando sui canali social: l’invito è quello a donare prima di partire per le vacanze. Stiamo stimolando soprattutto la raccolta del plasma». «Continuare a donare anche in estate – sottolinea Paolo Comana, presidente dell’Avis comunale Bergamo, che conta 3.800 donatori periodici e 518 aspiranti donatori – è fondamentale per garantire le urgenze del sistema sanitario. Manteniamo un rapporto di dialogo stretto con i nostri soci attraverso comunicazioni e messaggi. Puntiamo in particolare a richiamare i donatori universali, che possono garantire scorte rispetto ai diversi gruppi sanguigni. È quindi fondamentale coinvolgere i giovani: a fronte dell’invecchiamento della popolazione, servono nuove leve».

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