San Vigilio, riflettori sul castello. «Ma il restauro non è nei piani»

IL MONUMENTO. L’associazione «Castrum Capelle onlus»: mostra, raccolta fondi e petizione per rilanciare il recupero. L’assessore Rota: per ora altre priorità.

C’era una volta Arnolfo, figlio di Carlomanno di Baviera che sul colle di San Vigilio conquistò l’allora «castellum». Era l’anno 894, questo il riferimento temporale fissato dall’associazione «Castrum capelle onlus» per iniziare il racconto di quello che fu il castello in cima al colle più alto della città, di cui oggi restano solo le tracce. La sua storia è al centro della mostra «Il Castello di San Vigilio di Bergamo», che sarà inaugurata venerdì 8 novembre alle 16,30. In tutto 32 pannelli con testi, documenti inediti e immagini a dipanare secoli di storia, dal Medioevo alle successive occupazioni da parte dei veneziani, poi i francesi e gli austriaci.

Lavori in emergenza, mai un recupero conservativo

Sarà l’occasione per visitare la casa del Castellano, unico «corpo» utilizzabile rimasto dell’antico insediamento. Da anni il castello versa in cattive condizioni, il Comune è intervenuto con lavori urgenti necessari a scongiurare crolli, ma mai per un recupero conservativo. Le diverse amministrazioni non hanno mai individuato una funzione che garantisse un futuro al sito e che «giustificasse» un restauro completo. Anche per la difficoltà di accesso a ciò che resta della fortezza, arroccata sul colle e raggiungibile a piedi solo dopo un’infilata di gradini dai ciottoli sconnessi. Dal 2019, l’associazione «Castrum capelle onlus» si batte per dare un futuro a San Vigilio. È stata lanciata anche una raccolta fondi e una petizione online (www.change.org/p/salviamo-il-castello) che ha raccolto 166 firme, in aggiunta alle 200 «cartacee». Sempre dal 2019, l’associazione ha avviato un lavoro con l’amministrazione comunale, stringendo una convenzione (in scadenza a maggio 2026) per l’utilizzo e la valorizzazione degli spazi della casa del Castellano e del Capitano (al momento i giardini, perché la struttura è inagibile, completamente transennata).

La mostra

La mostra è l’occasione per riaccendere i riflettori su San Vigilio, «un richiamo – spiegano dall’associazione, composta da architetti, storici, archeologi, artisti e appassionati – all’importanza di questo luogo che non appartiene solo alla città di Bergamo ma, essendo iscritto nella lista Unesco Patrimonio Culturale Mondiale, parte delle “Opere di difesa veneziane tra XVI e XVII secolo”, a tutti i popoli della terra. In questi anni abbiamo promosso visite guidate, conferenze e incontri su architettura, urbanistica, storia e arte, mostre e installazioni di fotografia e arti visive, performance teatrali e musicali. Abbiamo anche presentato all’amministrazione comunale una proposta articolata per il recupero delle parti in rovina e il riutilizzo di tutto complesso (progetto da 4milioni di euro, ndr). Dopo il rifacimento degli impianti elettrici e del tetto da parte del Comune, si auspica ora il recupero dell’intero complesso. Speriamo che l’inaugurazione di questa mostra permanente possa essere un primo passo per il recupero». Nel 2023 il Pop (Piano delle opere pubbliche) prevedeva un intervento di messa in sicurezza per 500mila euro, poi finito nell’elenco dei «desiderata» realizzabili solo con risorse extra.

Dal 2019 l’associazione ha avviato un lavoro con l’amministrazione comunale, stringendo una convenzione (in scadenza a maggio 2026) per l’utilizzo e la valorizzazione degli spazi della casa del Castellano e del Capitano: al momento i giardini, perché la struttura è inagibile, completamente transennata

Il Comune: Ora altre priorità

La speranza dell’associazione è che con la nuova Giunta si possa riprendere il discorso. Ma dopo l’esondazione del Morla dello scorso 9 settembre, «l’attenzione è su altre priorità, con tanti interventi da fare per la sicurezza idraulica – spiega l’assessore ai Lavori pubblici Ferruccio Rota –. Faremo però tutte le valutazioni del caso con il prossimo Pop, se riusciremo a trovare risorse, avvieremo un intervento di messa in sicurezza sul castello di San Vigilio. Pensare a un restauro di tutti gli spazi è difficile in questo momento, ci sono anche altri edifici storici della città che necessitano di manutenzione straordinaria».

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