Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 18 Maggio 2022
«Salviamo il bus in Borgo Santa Caterina», la battaglia di Natalina continua
Il caso Dopo aver raccolto oltre 400 firme, la residente di 90 anni non demorde: «Credo che una soluzione si possa comunque trovare». Gori: «Senso unico inevitabile».
Natalina Rapizza ha 90 anni e, nonostante i lavori per il rifacimento e l’allargamento dei marciapiedi di Borgo Santa Caterina siano praticamente partiti, con tenacia e perseveranza, continua a portare avanti la sua battaglia per mantenere il passaggio dell’autobus lungo la stessa via in entrambi i sensi di marcia. Battaglia che porta avanti ormai da un anno. Dallo scorso agosto infatti Natalina sta andando porta a porta per raccogliere le firme in favore del mantenimento del doppio senso di marcia del bus - che «è necessario per gli abitanti del quartiere - dice -, in particolar modo per gli anziani» - anche dopo i lavori di riqualificazione con riduzione della carreggiata e l’istituzione del senso unico di marcia nella via. In tutto ne ha raccolte 407 e le ha consegnate lo scorso novembre all’Ufficio Protocollo del Comune. «Dopo 4 mesi e mezzo - spiega Rapizza - non avevo ricevuto risposta».
La replica del sindaco
Ma non ha mollato e si è ripresentata a Palazzo Frizzoni il 12 aprile per consegnare un’altra copia della petizione e una lettera, alla quale ha risposto il sindaco Giorgio Gori. «Lo scopo della trasformazione - si legge nella missiva - è promuovere una valorizzazione pedonale della strada, oltre che la vitalità commerciale, favorendo i dehors fissi: il tema è stato discusso con rappresentanze dei residenti e dei commercianti. L’introduzione di un senso unico definitivo sarà inevitabile: il progetto è stato già approvato in via esecutiva e i lavori sono iniziati. In ogni caso, le fermate dell’autobus restano prossime a via Borgo Santa Caterina (poche centinaia di metri verso via Suardi da un lato e verso Piazzale Oberdan dall’altro; circa 300 metri dal punto più lontano)». «Consapevole comunque degli effetti del cambiamento - aggiunge -, l’agenzia del trasporto pubblico locale, con Comune e Atb, sta valutando quale deviazione definitiva introdurre, per continuare a garantire il servizio a un elevato numero di cittadini».
«Una soluzione va trovata»
Il dado è tratto? Sembrerebbe proprio di sì, ma Natalina non demorde: «Ho visitato porta a porta la quasi totalità dei negozi e in molti mi hanno fatto avere le loro firme - aggiunge -. Chi abita in via Baioni, San Tomaso, Giulio Cesare e vuole andare dal medico di base in via Corridoni o fare la spesa all’Esselunga deve andare in via Suardi per prendere l’autobus? Anche 300 metri sono tanti per una persona con difficoltà motorie». Per questo, non ha intenzione di mollare e continua a chiedere che si faccia qualcosa. «Con tutte le tecnologie moderne, - conclude Rapizza - credo si possa ancora trovare una rimedio per salvare capra e cavoli».
© RIPRODUZIONE RISERVATA