Cronaca / Bergamo Città
Giovedì 23 Luglio 2020
Saldi, la Regione anticipa a sabato
Ma i commercianti sono divisi
Saranno i primi saldi dell’era post covid: richiederanno misure di sicurezza sanitaria extra per i negozianti.
Dopo aver rinviato i saldi al 1° agosto, Regione Lombardia, su pressione di una parte degli operatori (divisi sul tema), li anticipa a questo sabato 25 luglio. Anche a Bergamo. Ma le associazioni di categoria segnalano la difficoltà in cui ora si trovano i commercianti nell’organizzare i saldi in due giorni, dall’etichettatura alla comunicazione.
La decisione è stata presa mercoledì 22 luglio dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore allo Sviluppo economico Alessandro Mattinzoli. L’obiettivo è «dare un nuovo impulso alle attività commerciali che tanto hanno sofferto durante il lockdown – spiega il presidente Attilio Fontana –, offrendo un’opportunità di risparmio per i cittadini che decidono di fare acquisti». Ma i negozianti, che stanno cercando di rialzarsi dopo mesi di perdite di fatturato e costi fissi da coprire, hanno più di una perplessità. Anche perché quest’anno i saldi dovranno essere a prova di coronavirus, con l’obbligo di sanificazione delle mani prima di toccare la merce (a discrezione del commerciante invece la sanificazione degli indumenti) e una complessa gestione dei flussi.
Tutto dovrà essere organizzato nel giro di poco. Rileva il direttore Ascom Bergamo Oscar Fusini: «La situazione è talmente grave che ci sono state pressioni sia da chi ritiene giusto ritardare i saldi, sia da chi invece li ha voluti riportare a luglio. Molti operatori si trovano in difficoltà perché non hanno tempo di programmare questo atteso appuntamento. La questione saldi ha sempre diviso gli operatori, ma dopo il lockdown era stato deciso di ritardarli pensando così di favorire la vendita della merce a margine pieno, anche la nostra categoria si era espressa per il posticipo». Sulla stessa linea Filippo Caselli, direttore Confesercenti: «Avevamo condiviso la proposta dello spostamento al 1° agosto. Molti operatori considerano poco appropriata la proposta di anticipare la data: le imprese già hanno pianificato le proprie attività di vendita».
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