Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 13 Settembre 2023
Ryanair si oppone al decreto tariffe
LO SCONTRO. O’Leary attacca governo ed Enac: «Dati falsi, verrà bocciato dall’Europa. E noi taglieremo voli in Italia». Il ministro Urso: «Siamo un Paese sovrano, non ci facciamo ricattare ». Ma anche EasyJet e Wizzair sono contrarie.
Alzo zero. Mister Ryanair, al secolo Michael O’Leary, attinge a tutto il suo repertorio e si lancia all’attacco del governo, dei ministeri e soprattutto di Enac, l’Ente nazionale aviazione civile. Nel mirino il decreto tariffe (quello che stabilisce che il prezzo massimo nel periodo di picco non possa essere superiore del 200% a quello medio) bollato come «stupido», «idiota», «populista» e altre delicatezze in madrelingua.
O’Leary in teoria dovrebbe presentare anche l’offerta invernale su Orio al Serio, ma va molto oltre. «Un decreto basato su dati spazzatura. Ridurrà i voli aumentando le tariffe». In realtà su Orio la stagione alle porte può contare su 93 rotte e un aereo in più che va ad aggiungersi agli altri 21 già basati. E 7 ulteriori mete, 4 in realtà già presenti nell’offerta estiva (Belfast, Cluij, Iasi e Lublino) e 3 davvero nuove: Rovaniemi, Kaunas e Tirana.
O’Leary: «Taglieremo voli in Italia»
Tutte destinazioni estere, e non è un caso: «Questo decreto è illegale, danneggerà il traffico nazionale e ci porterà a trasferire voli su rotte internazionali dove è possibile fissare liberamente il prezzo». Per il momento a Orio, a fronte di un totale di 13.842 partenze effettive dell’ultima stagione invernale Ryanair, per quella 2023 se ne annunciano 15.435, mentre per la Sicilia (dove gli irlandesi annunciano un taglio di voli, come fatto per la Sardegna) ne sono previste 27 in meno: 1.000 contro 1.027.
Nel corso della conferenza stampa (facciamo monologo) milanese O’Leary cita più volte Orio come esempio di crescita, ma non chiude la porta a qualche eventuale slot su Linate, lasciato sul campo da quel matrimonio Lufthansa-Ita che si farà: «L’Ue darà il via libera perché fa sempre quello che vuole la Germania. E Ita poi aumenterà i prezzi dei voli in Italia» vaticina. E comunque «la legge europea garantisce alle compagnie la libertà di fissare i prezzi più bassi o più alti e nessun decreto italiano può limitare questa normativa. Verrà bocciato dall’Europa». E rimanda al mittente con epiteti decisamente coloriti le accuse di Enac «basate su dati falsi. Non è vero che abbiamo un algoritmo di riconoscimento dell’apparecchio con cui viene fatta una prenotazione e non è vero che siamo in grado di geolocalizzare il cliente». Ma di certo, è innegabile, i prezzi sono aumentati: «Ma tutto sta aumentando in Europa, e comunque noi di meno». Domani a Roma c’è in agenda un vertice con i ministeri per cercare di capire, nell’attesa O’Leary è categorico: «Noi non applicheremo quel decreto».
«C’è un oligopolio nel settore»
E se il Codacons chiede di valutare «la sospensione dei voli di Ryanair», il ministro delle Imprese Adolfo Urso non la manda a dire a O’Leary: «L’Italia è un Paese sovrano, non si fa ricattare da alcuno». In più «è difficile parlare e argomentare, se uno non ha conoscenze giuridiche e legali. Siamo disponibili ad assisterlo su questo».
Pierluigi Di Palma, presidente di Enac (bollati come «clown» in un’intervista da O’Leary) definisce «surreali» le dichiarazioni dell’irlandese. E in un’audizione al Senato sottolinea come serva un intervento normativo in un settore «dove si creano oligopoli, in particolare nel caso di Ryanair che ha comprato compagnie come Air Malta, ma anche di altri, e quindi è evidente che non è più un libero mercato, ma c’è imposizione del prezzo e poca tutela del consumatore».
Ma in soccorso di Ryanair arrivano gli arcirivali di EasyJet: «Il tetto avrebbe l’effetto di rendere le tariffe nei periodi di picco mediamente più care e i biglietti introvabili per chi non acquista con largo anticipo» spiega sempre al Senato il country manager Lorenzo Lagorio. Che tratteggia uno scenario simile a quello di O’Leary: «Taglio degli investimenti in Italia e riduzione dell’occupazione». E pure Wizzair si schiera contro. Si prevedono turbolenze a quote nemmeno così elevate.
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