Rifiuti da demolizione illeciti: sequestri, due denunciati e sanzioni per 6.400 euro - Foto

LA SCOPERTA DEI CARABINIERI. Il Nucleo investigativo di polizia ambientale agroalimentare e forestale di Bergamo ha scoperto e sequestrato un deposito illecito di 25 metricubi di rifiuti da ristrutturazione presso un rivenditore di prodotti per l’edilizia nella bassa Val Seriana, da poco sotterrati sotto un cumulo di terra e ghiaia.

La scoperta è avvenuta dopo che i militari avevano proceduto al controllo di un camion dell’azienda che stava conferendo dei rifiuti inerti in un impianto di recupero dell’alta pianura Bergamasca, senza però compilare il previsto formulario di trasporto e saltando le operazioni di controllo e pesatura all’ingresso del sito. Insospettiti, i carabinieri hanno quindi proseguito all’accertamento presso il rivenditore, dove hanno accertato che lo stesso aveva allestito un punto di raccolta abusivo per rifiuti da ristrutturazione prodotti da soggetti terzi, che li conferivano senza alcuna registrazione o documentazione che ne permettesse la tracciabilità.

I rifiuti illeciti venivano depositati in un’area esterna del compendio dove era stato creato un cumulo di elevate dimensioni - 25 metricubi - che all’arrivo dei militari era appena stato coperto con uno strato di terra e ghiaia poi rimosso su ordine dei militari.

scoperto un punto di raccolta abusivo per rifiuti da ristrutturazione prodotti da soggetti terzi, che li conferivano senza alcuna registrazione o documentazione che ne permettesse la tracciabilità

Durante le operazioni i carabinieri hanno interrotto, in flagranza, anche un ulteriore tentativo di illecito conferimento da parte di un furgone di una ditta terza (anche questa bergamasca), carico di rifiuti derivanti dalla ristrutturazione di un edificio in un comune di Bergamo, sprovvisto anche questo di formulario e con l’intenzione di smaltirli nel sito, sempre nella stessa modalità.

Sequestri e sanzioni

Oltre al sequestro penale, sono stati deferiti alla Procura di Bergamo il titolare dell’impresa per il reato di attività di gestione di rifiuti non autorizzata, nonché l’amministratore dell’impianto di recupero, oggetto del controllo iniziale per la mancata osservanza delle prescrizioni contenute nel proprio titolo autorizzativo che prevedono, tra l’altro, il controllo e la pesatura dei carichi in ingresso. Inoltre sono state stabilite delle sanzioni per un totale di 6.400 euro, in relazione agli accertati trasporti di rifiuti senza la compilazione del previsto formulario.

«Più in generale, i trasporti di rifiuti speciali necessitano, sempre, della puntuale compilazione di idonei formulari di identificazione rifiuti (F.I.R.), che ne attestano provenienza, destinazione e tipologia al fine ultimo di garantirne la tracciabilità ed il conferimento in siti autorizzati alla sua gestione, così a tutelare gli operatori del settore rispettosi delle normative contrastando soprattutto forme di concorrenza sleale» spiegano i carabinieri.

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