Reddito di cittadinanza, scovati 66 «furbetti» che lo intascavano senza diritto

In Bergamasca sono 66 i «furbetti» scoperti dalla Guardia di finanza nel 2020 a percepire o a richiedere il reddito di cittadinanza anche se non ne avevano titolo.

La Guardia di finanza li ha smascherati con il contributo dell’Inps, incrociando i dati delle dichiarazioni con quelli delle banche dati statali.

Stando alle stime della Gdf, avrebbero percepito indebitamente 467.203 euro, mentre 218.667 euro è la somma delle richieste che sono state bloccate prima che il contributo venisse erogato. I 66 sono stati denunciati all’autorità giudiziaria.

«Non abbiamo appurato l’esistenza di organizzazioni a cui il cittadino si può rivolgere per percepire indebitamente questo tipo di prestazioni sociali agevolate, come succede invece per le false fatturazioni - spiega il colonnello Filipponi -. La maggior parte dei casi è sorta da accertamenti su singoli, mentre per altri l’irregolarità è emersa da indagini ispettive su altri aspetti».

Sono comunque numeri bassi, tiene a precisare il comandante provinciale, «che danno conto dell’efficacia del meccanismo di controllo e che non vanno a inficiare la reputazione della stragrande maggioranza dei beneficiari che il reddito di cittadinanza l’hanno percepito legittimamente».

I magheggi, spiega il colonnello, riguardano per lo più «dichiarazioni mendaci nell’ambito di autocertificazioni compilate per attestare i requisiti per percepire il reddito di cittadinanza. Molti dei 66 avevano omesso di dichiarare il possesso di beni immobili e mobili; altri si sono dichiarati appartenenti a nuclei familiari distinti pur continuando a convivere».

In totale sono 717.919 gli euro che sarebbero stati corrisposti o richiesti nel 2020 per prestazioni previdenziali e assistenziali. Il grosso è rappresentato dalla somma di erogazioni o istanze per il reddito di cittadinanza (685.670 euro); il resto (32.249 euro) per prestazioni sanitarie agevolate e ticket sanitari di cui hanno usufruito indebitamente 4 persone, anch’esse denunciate.

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