Redditi, Bergamo suddivisa in tre fasce: il centro cittadino «doppia» le periferie

Le dichiarazioni fiscali per l’anno 2019 «scompattate» in base al codice di avviamento postale grazie a In Twig. La zona est del centro è la più ricca: 39.447 euro pro capite. In coda Boccaleone, Borgo Palazzo e Celadina: 21.838.

Frattura, forbice, distanza. Le metafore sono note, e nota è la sostanza: la distribuzione del reddito si polarizza anche all’interno della città, con una differenza forte tra centro e periferia. Bergamo non ne sfugge. Il senso comune trova una conferma anche nei numeri, quelli condensati nelle dichiarazioni fiscali relative all’anno d’imposta 2019 (presentate dunque nel 2020 e riferite all’anno pre-Covid) e da quest’anno «scompattati» a livello di Cap. Attraverso i codici d’avviamento postale la città è divisa in nove macroaree che assommano più quartieri contigui: e i quartieri più «ricchi» (anche se il reddito è una cosa distinta dal patrimonio) di Bergamo quasi doppiano i più «poveri».È un dato ulteriore che emerge dalle elaborazioni dell’istituto di ricerca InTwig, che ha già fornito una fotografia su base comunale per l’intera provincia.

Nel dettaglio, è la «porzione» della città che afferisce al Cap 24121 quella dove si sono dichiarati i redditi più alti, 39.447 il dato medio per ogni contribuente lì residente: si tratta della parte «est» del centro, che comprende indicativamente una parte di viale Papa Giovanni e poi l’area del Sentierone verso il Quadriportico, via Tasso, via Pignolo. In coda alla classifica, con un reddito quasi dimezzato rispetto ai «paperoni», e cioè 21.838 euro, c’è invece il pezzo di Bergamo che sta sotto il Cap 24125, tra Boccaleone, Borgo Palazzo e Celadina. La sintesi degli antipodi racconta che nel cuore del centro i redditi sono del 76% più alti rispetto a quell’angolo più periferico geograficamente ed economicamente.

«La forbice nella distribuzione nei redditi all’interno della città si osserva anche negli altri grandi centri urbani, anche se a Bergamo in maniera meno marcata – riflette Aldo Cristadoro, amministratore delegato di InTwig -. Quello che emerge dalle elaborazioni sulla base dei Cap è coerente con le analisi spesso fatte. Ci sono diversi fattori che entrano in gioco e contribuiscono a determinare le differenze: alcuni dei quartieri che hanno i redditi più alti hanno anche l’età media più alta, la fascia sud è invece quella più giovane e più interessata dal fenomeno migratorio».

Gori: «Tutto noto, ci lavoriamo»

Il polso quantitativo restituito dalle dichiarazioni dei redditi dà concretezza a un tema annoso, di lungo periodo. «Le differenze tra centro e periferie, per quel che riguarda i redditi, evidenziano uno status già noto e prevedibile – premette il sindaco Giorgio Gori –. È anche per questo che in questi anni il Comune, non potendo incidere sul reddito e sulla sua distribuzione, ha molto lavorato sulle proprie periferie, nel tentativo di migliorare le condizioni di vita dei quartieri cittadini, mettendo gli abitanti di queste aree al centro delle politiche di riqualificazione urbana». Rinsaldare le fratture e rilanciare le zone più «lente» è determinante: tra gli strumenti messi in campo, Gori cita «il bando periferie, il futuro piano di riqualificazione Spazi_Are, ma anche, per esempio, le iniziative culturali che abbiamo cercato di non concentrare nelle aree centrali della città».

Tra il primo e l’ultimo posto c’è una gradazione di redditi che non sorprende: detto del top, il podio poi è completato dall’area con Cap 24129, e cioè Città Alta, i Colli e Longuelo, con reddito pro capite di 35.330 euro, seguita dalla zona con Cap 24128, cioè Loreto, Santa Lucia e San Paolo, dove il reddito pro capite s’attesta a 32.970 euro. Seguono poi le aree con Cap 24122 (l’area «ovest» del centro, zona via Sant’Alessandro per dare un riferimento: reddito di 31.717 euro), quindi – con uno scalino sensibile – quella con Cap 24123 (Conca Fiorita, Monterosso, Valtesse-San Colombano, Valtesse-Sant’Antonio: reddito di 27.501), quella con Cap 24124 (Redona, Borgo Santa Caterina: reddito di 26.541 euro). Infine, il podio al contrario: detto dell’ultimo posto per il Cap 24125, al penultimo posto c’è la zona con Cap 24126 (Campagnola, Carnovali, Colognola: reddito di 22.004 euro), al terzultimo quella con Cap 24127 (Grumello, Malpensata, San Tomaso, Villaggio degli Sposi: reddito di 22.570 euro). Sembra andare a tre velocità, la città: sopra i 30 mila euro annui ci sono i primi tre macroquartieri, quelli del centro e la zona più residenziale dei Colli e dintorni; un segmento intermedio attorno ai 27-26 mila euro, rappresentato dall’area nord-est della città; infine la fascia sud a 21-22 mila euro. Tra ogni scalino, «ballano» circa 4 mila euro di reddito annuo.

La mole delle cifre offre curiosità che in realtà sono spunti concreti di riflessione: la zona con Cap 24121, appunto quella dai redditi più elevati, è anche quella con meno contribuenti (meno residenti), 6.431, e concentra però ben 416 dichiarazioni superiori ai 120 mila euro; l’area con Cap 24125 è la più popolata (14.248 contribuenti), ma solo in 123 hanno dichiarato più di 120 mila euro.

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