Cronaca / Bergamo Città
Venerdì 13 Dicembre 2024
Reati, l’appello del questore: «Denunce a noi, non sui social»
IL QUESTORE. «Sicurezza, prevenzione in primis. Stazione? Il presidio c’è. Labile il confine tra reati e disagio sociale». «Basta farci solo i fatti nostri: se si vedono ragazzini in difficoltà, si faccia qualcosa». Quest’anno 141 Daspo urbani.
Oltre 1.200 misure di prevenzione emesse quest’anno dalla questura, tra avvisi orali e fogli di via obbligatori, praticamente più di tre misure preventive – perché tali sono – al giorno, in media. E un invito: «I reati si denuncino alle forze dell’ordine, non sui social». A sottolinearlo è il questore Andrea Valentino, sollecitato dai giornalisti ieri al termine dell’incontro di presentazione del calendario 2025 della polizia di Stato.
«Negli ultimi mesi abbiamo privilegiato l’attività di prevenzione e di controllo preventivo, in accordo con i carabinieri e la Guardia di finanza – ha detto il questore –, con la presenza di pattuglie in specifiche zone della città, come l’area della stazione e nelle vie Bonomelli e Paglia. E non sono mancati i contatti e gli incontri con i cittadini. Spesso si è arrivati all’accompagnamento di cittadini irregolari in Italia ai centri di permanenza o direttamente alla frontiera. E di certo hanno influito molto le misure di prevenzione che abbiamo adottato da gennaio e che, in particolare gli avvisi orali e i fogli di via, hanno registrato una vera impennata».
I numeri dell’attività della Polizia di Stato
Nel dettaglio, dal 1° gennaio all’11 dicembre gli avvisi orali sono stati 600, mentre i fogli di via 604. I Daspo sportivi sono stati 43, di gran lunga inferiori ai Dacur, più noti come Daspo urbani, che sono stati 141. «Devo dire che i tifosi dell’Atalanta si stanno comportando molto bene – sottolinea il questore –, visto che anche gli ultimi Daspo hanno riguardato tifosi di altre squadre. Io sono sempre contento quando di Daspo sportivi ce ne sono pochi perché è sinonimo di correttezza. Ci sono stati negli ultimi tempi servizi importanti da parte nostra, anche per l’arrivo di importanti tifoserie dall’estero e tutto è filato liscio. Dopo Atalanta-Milan abbiamo fatto installare davanti al settore ospiti dello stadio una rete “che si vede ma non si vede”, per spiegarne il funzionamento, per evitare che vengano lanciati oggetti o bevande, che in passato sono cadute anche nel settore riservato ai disabili».
Tra le misure di prevenzione si annoverano anche le proposte di sorveglianza speciale: quest’anno sono state 8, mentre gli «ammonimenti» sono stati 57, di cui 37 per condotta domestica violenta e 20 per stalking.
Il tema delicato della zona della stazione
Sul fronte sicurezza c’è anche il tema della stazione: proprio ieri è stata annunciata la chiusura del sottopasso ferroviario dal 7 gennaio, sostituito da un attraversamento a raso. «Di certo la situazione del cantiere e dei lavori in corso non aiuta – ammette il questore –. La zona è comunque presidiata in maniera costante da noi, dai carabinieri e dall’esercito. Va anche detto che le stazioni, un po’ dappertutto, sono luoghi di aggregazione di senzatetto e di soggetti in difficoltà e spesso il confine tra reato e disagio sociale è molto labile e non è nemmeno giusto considerare certe situazioni solo come un pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica quando fanno parte piuttosto di una problematica di natura sociale».
Rispetto a qualche decennio fa la cosiddetta percezione della sicurezza è cambiata, a Bergamo come nel resto d’Italia: «Anni fa l’insicurezza il cittadino la viveva quando era in banca ed entravano rapinatori con le armi spianate – rileva Andrea Valentino –: adesso, ormai da quanto non ci sono più rapine nelle banche a Bergamo? E lo stesso vale per le poste, le gioiellerie, i supermercati. E anche il ristorante: anni fa si era seduti a cena e si rischiava che il locale fosse assaltato dai rapinatori. Ora questi fatti non ci sono più e l’insicurezza si percepisce uscendo dalla stazione. È chiaro che il contesto è molto diverso».
«Come cittadini non giriamoci dall’altra parte»
Infine, di nuovo l’appello del questore: «Non giriamoci dall’altra parte come cittadini: è assurdo che a Oriocenter dei ragazzini vengano circondati e vessati da coetanei alle 20 di un sabato sera e che nessuno intervenga. Ci si fa sempre e troppo spesso solo i fatti nostri. Lo stesso vale per le auto vandalizzate in centro: vediamo i video sui social, ma le segnalazioni a noi perché non vengono fatte? Ci si rivolga più alle istituzioni che ai social».
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