Quarantene, crescita record
10.344 i bergamaschi isolati

La crescita è diventata un’impennata. L’ultima recrudescenza del virus in Bergamasca ha già scavalcato il picco che s’era toccato nell’ondata autunnale, e lo conferma un ulteriore indicatore.

Secondo i dati diffusi mercoledì 4 marzo dall’Ats di Bergamo e aggiornati al 3 marzo, in tutta la provincia sono salite a 3.818 le persone attualmente positive al virus, cioè con l’infezione in corso e dunque in isolamento obbligato: si è appunto già superato l’apice di novembre, e la sensazione è che la corsa continuerà ancora sino a metà marzo. E si è moltiplicata velocemente, la catena del contagio: negli ultimi sette giorni, le persone infette sono cresciute di 1.037 unità rispetto alle 2.781 del 24 febbraio, trend che si traduce in un +37,3% in sette giorni. Una settimana ancora prima, cioè secondo la fotografia al 17 febbraio, i bergamaschi alle prese con l’infezione erano 2.156, il 10 febbraio erano invece 1.471: vuol dire che in tre settimane – appunto dal 10 febbraio – le persone infette in Bergamasca sono incrementate del 160%. Alle spalle, prima di questo scoppio, c’era un mese di sostanziale stabilità attorno ai 1.300-1.400 positivi «attivi», conseguenza della decrescita dopo l’ondata autunnale. Ma appunto anche all’apice di quel ritorno epidemico si erano avuti valori più contenuti di quelli odierni, perché mettendo in fila i vari report dell’Ats si ritrova come precedente valore massimo i circa 3.700 positivi al 20 novembre.

La crescita recentissima è ancor più marcata se si guarda alle persone in isolamento fiduciario, cioè chi deve rimanere a casa non perché positivo ma perché entrato in contatto con una persona che al tampone è invece risultata positiva: a martedì, la quota di bergamaschi in quarantena fiduciaria è salita a 6.526, con una salita del 50% esatto rispetto ai 4.327 della settimana precedente; in valore assoluto, 2.199 bergamaschi in più in quarantena negli ultimi sette giorni. E se si fa anche qui il confronto sull’arco di tre settimane, cioè con i 2.947 isolamenti fiduciari al 10 febbraio, il balzo è del 120%. Il boom di persone in isolamento fiduciario rimanda chiaramente a quanto sta avvenendo anche nelle scuole bergamasche, con 119 classi finite in quarantena nella settimana 21-28 febbraio. L’aumento di persone in isolamento fiduciario, da un punto di vista di sanità pubblica, è positivo: vuol dire che il tracciamento regge. Al 3 marzo, dunque, i bergamaschi in isolamento obbligato o fiduciario, dunque i positivi e i contatti di caso, sono diventati 10.344, un record.

La situazione complessiva della Lombardia è addirittura peggiore. Sempre al 3 marzo, gli «attualmente positivi» in tutta la regione erano 69.336, cioè 691 casi «attivi» ogni 100 mila abitanti. I 3.818 «attualmente positivi» della Bergamasca, invece, si traducono in 345 casi «attivi» ogni 100 mila abitanti: vuol dire, in proporzione, che nel territorio orobico il contagio ha un’ampiezza comunque dimezzata rispetto al trend regionale.

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