«Quanti anni danno per un omicidio?»: in aula le ricerche Google dell’imputata

DELITTO DI COLOGNOLA. Al processo per la morte di Rosanna Aber i contenuti del pc della colf ucraina. Scandagliato il movente del denaro: tre i prelievi effettuati dalla 25enne, registrati dalle telecamere.

«Cosa significa autopsia», «Avvocato penalista», «Quanti anni danno per omicidio persona?». Emergono in aula le ricerche su Google trovate nel computer della colf ucraina di 25 anni accusata di aver fatto precipitare dalla finestra, il 22 aprile 2022, Rosanna Aber, 77 anni, che aiutava nei lavori domestici. La cronologia data le ricerche il 23 aprile, quindi il giorno dopo la morte della pensionata, il 13 maggio e il 15 maggio. È uno degli elementi emerso l’11 giugno in aula al processo nei confronti della stessa colf per omicidio volontario aggravato e furto aggravato, davanti alla Corte d’assise presieduta dal giudice Patrizia Ingrascì (a latere il giudice Donatella Nava).

Le testimonianze

Nel corso della mattinata hanno testimoniato gli uomini delle Volanti e della Scientifica, ricostruendo l’indagine, dal momento in cui è arrivata la chiamata di emergenza fino ai risultati del lavoro degli uomini della Scientifica di Milano. Questi ultimi hanno eseguito una ricostruzione della caduta dal quarto piano che, in base a tutti gli elementi, sarebbe compatibile con la posizione della donna (prima della caduta) sdraiata sul davanzale e non in piedi. Mentre vicino alla finestra non è stata trovata alcuna sedia o mobile che l’anziana avrebbe potuto usare, in caso di gesto volontario, per salire da sola sul davanzale. Il movente del denaro è stato uno dei punti scandagliati durante l’udienza. L’omicidio, stando alle contestazioni dell’accusa, sarebbe infatti avvenuto al culmine di una lite scatenata per presunti prelievi che la colf avrebbe fatto con il bancomat della vittima. Secondo questa ricostruzione, l’anziana si sarebbe accorta degli ammanchi, minacciando di denunciare la venticinquenne.

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I prelievi

Come emerso in aula, l’ucraina avrebbe effettuato tre diversi prelievi, registrati dalle telecamere di un bancomat poco distante dalla casa della vittima. Complessivamente la cifra prelevata a insaputa della signora era stata di duemila euro. Le intercettazioni citate durante l’udienza indicano anche altre persone che avrebbero lamentato la sparizione del denaro, indicando la colf come presunta responsabile. Lo stesso compagno della giovane le avrebbe chiesto conto più volte di questo denaro. Che, sempre in base all’impianto accusatorio, sarebbe stato utilizzato dalla donna per giocare alle slot o per acquistare i «Gratta e vinci». Si arriva poi al 13 luglio 2022, quando la colf smette di rispondere al telefono ai familiari e nella notte viene trovata ferita («anche ai polsi» è stato ricostruito in aula) e soccorsa in strada dal 118. Il 14 luglio, parlando con il compagno, ammette di essere stanca di ciò che stava vivendo e che si vergognava «perché tutti pensavano fosse lei l’assassina», come riporta uno dei testi citando le intercettazioni. Durante l’udienza, l’imputata è rimasta impassibile, seduta a fianco dell’avvocato Enrico Pelillo. Dopo l’ingresso in carcere il 15 novembre 2023, da gennaio è ai domiciliari con il braccialetto elettronico.

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La vittima era precipitata dal quarto piano dalla finestra della camera da letto della sua casa di via Einstein 1 a Colognola. Era il 22 aprile del 2022, poco dopo le 13,30. I primi ad arrivare furono i poliziotti, che avevano identificato i testimoni ed effettuato un primo sopralluogo in casa. Dove tutto risultava in ordine, senza segni di colluttazione. Ma non era passato inosservato il fatto che «il davanzale era molto alto, e sotto non c’erano sgabelli o sedie, mentre la donna era minuta», come rileva un poliziotto davanti alla Corte. La prossima udienza è fissata per il 3 luglio.

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