Qualità della vita, Bergamo la provincia dove si vive meglio

L’INDAGINE. Per la classifica dei territori più vivibili, nell’indagine del Sole 24 Ore, la provincia di Bergamo è sul podio per la prima volta. Trento seconda, terza è Bolzano. Carnevali: «Punto di partenza per continuare a migliorare». Gori: «Dopo il Covid, lo scatto per migliorare».

La provincia di Bergamo per la prima volta vince l’indagine del Sole 24 Ore che fotografa il benessere nei territori. Nella top 10 trionfa il Nord-Est mentre le grandi città, al netto di Bologna (9ª), scendono di diverse posizioni: Milano è 12ª, Firenze 36ª e Roma al 59° posto. Il Sud rimane fanalino di coda, con Reggio Calabria in maglia nera, ma ci sono segnali positivi di miglioramento.

Dalla 52ª posizione nel terribile anno 2020 alla vetta della classifica di quest’anno. La provincia lombarda, che nel 2023 era quinta, vince l’edizione 2024 dell’Indagine sulla Qualità della vita del Sole 24 Ore che misura il benessere nei territori italiani attraverso 90 indicatori da fonti certificate, divisi in sei categorie tematiche. Dietro a Bergamo - che prima d’ora non aveva mai ricevuto una medaglia nei 35 anni d’indagine, ma nel 2024 ha vinto l’Indice di Sportività - due habitué del podio: Trento e Bolzano.

«Bergamo prima per qualità della vita è il frutto di un grande lavoro di squadra: istituzioni, imprese, agenzie educative, corpi intermedi e cittadini, uniti da un forte senso di comunità. Così siamo ripartiti dopo la pandemia, così cercheremo di migliorare» spiega Giorgio Gori.

«Bergamo prima per qualità della vita è il frutto di un grande lavoro di squadra: istituzioni, imprese, agenzie educative, corpi intermedi e cittadini, uniti da un forte senso di comunità. Così siamo ripartiti dopo la pandemia, così cercheremo di migliorare»: è quanto ha scritto su X da Giorgio Gori, eurodeputato del Pd e sindaco di Bergamo dal 2014 al 2024.

«Questo straordinario risultato, a cinque anni dalla pandemia, è motivo di grande soddisfazione per la nostra comunità, ma ci richiama anche a un profondo senso di responsabilità verso il futuro. È senza dubbio il frutto di un lungo e intenso lavoro in cui il territorio bergamasco ha saputo reagire con coraggio, guardando avanti e facendo del sistema Bergamo, ovvero la capacità di collaborare tra istituzioni, associazioni, terzo settore e mondo dell’impresa, un modello virtuoso per condividere obiettivi comuni» commenta anche la prima cittadina di Bergamo, Elena Carnevali.

La top ten

La top 10 vede una predominanza delle province del Nord Est, con Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto tra le Regioni più presenti: Monza e Brianza è 4ª, seguita dall’altra lombarda, Cremona (5ª). Segue Udine, vincitrice dell’edizione 2023.

Tra le prime dieci spiccano anche Verona e Vicenza, attigue a livello geografico e anche in classifica, rispettivamente al 7° e all’8° posto. Proprio Verona, insieme alla già citata Cremona e ad Ascoli Piceno - 10ª, nonché vincitrice per la prima volta, della classifica di tappa dedicata a «Giustizia e sicurezza» - rappresenta la new entry di una top 10 che spicca soprattutto per l’assenza delle grandi aree metropolitane che negli ultimi anni hanno sempre avuto il ruolo di teste di serie nell’indagine del Sole 24 Ore. L’unica presente, quest’anno, è Bologna: con all’attivo cinque medaglie d’oro in 35 edizioni, la città metropolitana emiliana si ferma al 9° posto, in calo di sette posizioni rispetto al 2023, quando si era attestata al secondo posto.

Mezzogiorno fanalino di coda

In fondo alla classifica restano le province del Mezzogiorno: la maglia nera, quest’anno, va a Reggio Calabria, ultima tra le ultime.Dalla posizione 83 del ranking in poi, infatti, è una sfilata di territori del Sud: città metropolitane come Catania (83ª), Messina (91ª), Palermo (100ª) e Napoli (106ª), ma anche le province di Enna (97ª) e Cosenza (102ª). Tra i peggiori piazzamenti dei territori del Nord, invece, si segnalano due province liguri: Imperia (79°), preceduta da Savona (69ª).

Fontana: Lombardia protagonista

«Un primato che ci rende particolarmente orgogliosi perché Bergamo e questa provincia con i suoi cittadini anche nei momenti più difficili della propria storia hanno dimostrato forza, coraggio e un grande carattere»: ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. Un traguardo - aggiunge il governatore in una nota - cui Regione Lombardia ha contribuito concretamente se, come si legge dall’analisi del quotidiano economico, viene considerato come un dato eclatante il fatto che Bergamo e provincia sia autosufficiente nel settore della salute, «ovvero che, praticamente, non esiste emigrazione sanitaria e che, altra faccia della medaglia, il sistema sanitario è altamente attrattivo verso i pazienti delle altre regioni».

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