Psoriasi, spesso cure inadeguate
Sabato visite gratuite al «Papa Giovanni»

Il 29 ottobre visite e colloqui informativi in nove ospedali della Regione. A Bergamo aderisce il «Papa Giovanni».

In programma visite dalle 9 alle 12 su prenotazione al numero verde regionale 800.638.638: disponibili ancora alcuni posti.

Secondo un’indagine le terapie risultano inadeguate per 125mila pazienti su 400.000 pazienti con psoriasi nella sola Lombardia. Il rischio è che la malattia progredisca e diventi più grave, mentre servirebbero trattamenti con farmaci di nuova generazione. L’allarme è dell’Adipso, l’Associazione per la Difesa degli Psorisiaci, fatta in occasione della Giornata Mondiale della Psoriasi che cade il 29 ottobre.

«Colpa della crisi e di Regioni che tagliano i budget per le terapie», denuncia Adipso, che per sabato prossimo ha aperto al pubblico i Centri dermatologici di 9 ospedali della Lombardia, per visite gratuite e per un’indagine che porti allo scoperto chi non si cura e perché. A Bergamo aderisce il Papa Giovanni con visite dalle 9 alle 12 su prenotazione al numero verde regionale 800.638638, disponibili ancora alcuni posti. Nelle principali piazze di Milano, Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Pavia e Varese saranno anche allestiti gazebo informativi per dare indicazioni sulla malattia, sui Centri di riferimento e le possibilità di cura.

Il problema di questa malattia è spiegato da Gianfranco Altomare, direttore del Servizio di Dermatologia dell’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano: «Si va dalle terapie per uso topico per le forme più lievi e localizzate in aree specifiche come ginocchia, gomiti o cuoio capelluto alle terapie sistemiche delle forme più gravi. Il primo passo sono i farmaci cosiddetti tradizionali quali retinoidi, ciclosporina, metotressato; quando non funzionano o ci sono delle controindicazioni, abbiamo molte opportunità di cura con farmaci biotecnologici specifici sempre più efficaci. Terapie che possono essere gestite al meglio solo nei Centri di riferimento. Chi non vi accede spesso perde la motivazione alla cura, non segue i trattamenti nel modo giusto e si scoraggia pensando che la malattia sia incurabile. Servirebbe creare un network davvero efficiente di strutture».

«Attraverso questa iniziativa - afferma Massimiliano Bruno, responsabile Lombardia Adipso - vogliamo dare la possibilità ai pazienti di far sentire la loro voce e anche capire chi non si cura e perché. Uno psoriasico grave non curato non va al lavoro, non può prendersi cura della famiglia, è spesso costretto al ricovero e finisce non di rado nel tunnel della depressione: i costi sono elevatissimi, certamente maggiori della prescrizione di farmaci adeguati. Quelli biologici costano 8-12.000 euro l’anno a paziente, ma se facessimo il conto dei costi indiretti connessi alla psoriasi non curata risulterebbe conveniente pagare le terapie a tutti coloro che ne hanno bisogno».

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