Cronaca / Bergamo Città
Mercoledì 06 Novembre 2024
«Proterra», con 800 volontari interventi su fiumi e boschi
PREVENZIONE. Una ventina di interventi nel 2024, in diverse aree del territorio, per la pulizia degli alvei dei corsi d’acqua, ma anche boschi e sentieri.
Cresce «Proterra», l’iniziativa («erede» di Fiumi sicuri) che vede la regia della Provincia e il coinvolgimento di tante realtà locali, per la prevenzione del rischio idrogeologico. Le attività riguardano la pulizia degli alvei dei corsi d’acqua da rifiuti, rami, sterpaglie, ma anche la pulizia di sentieri e boschi e il ripristino di muri a secco per il contenimento degli argini. «L’attenzione si concentra pure sulle aree “alluvionabili”, ovvero quelle che possono essere allagate da eventuali esondazioni con danni limitati», dice il consigliere provinciale delegato alla Protezione civile, Massimo Cocchi. I Comuni coinvolti quest’anno – con giornate di lavoro già effettuate o da svolgere a breve – sono Bolgare, Montello, Costa di Mezzate, Albano S. Alessandro, San Pellegrino, Costa Serina, Sotto il Monte e Carvico, Telgate, Caprino Bergamasco, Sorisole, Gorlago, Premolo, Parre, Rogno, Almenno San Salvatore, Brembilla, Chignolo d’Isola, Palazzago, Tavernola Bergamasca e Villa d’Almè. Da decidere se si interverrà subito o se saranno rinviati al 2025 Scanzorosciate, Clusone e Valbondione.
Il 30 novembre, inoltre, a Cividate al Piano è previsto un appuntamento particolare: «Sarà un evento di Proterra più “articolato”, che servirà ai volontari per esercitarsi anche con l’uso di macchine e attrezzature e la preparazione di sacchetti per argini di emergenza».
Come funziona Proterra
Ciascun evento di Proterra vede in campo una media di 40 volontari di Protezione civile, con punte anche di cento. Sono Comuni, Comunità montane e Parchi a proporre e organizzare gli interventi: la Provincia valuta la fattibilità e compartecipa alle spese per il vitto dei volontari e l’assistenza sanitaria (quest’anno il budget è di 20mila euro, il doppio del 2023). Supporto, in base al tipo di iniziativa, può arrivare anche da altre associazioni, dal Consorzio di bonifica e dall’Utr, l’Ufficio territoriale regionale. Nel 2023 gli interventi sono stati 12, quest’anno si salirà almeno a 20. «E per il prossimo vorremmo incrementare», spiega Cocchi. Sono 136 le associazioni di Protezione civile in Bergamasca, con oltre 4.500 volontari: Via Tasso, su delega regionale, ha un ruolo di coordinamento.
Il ruolo dei cittadini
E di fronte al cambiamento climatico, all’aumento dei fenomeni estremi, Cocchi evidenzia l’importanza «della previsione e della prevenzione». Ma anche il ruolo di ciascun cittadino: «Poche settimane fa sul Sentierone a Bergamo è arrivata la campagna nazionale “Io non rischio”. Se tutti adottassero comportamenti di prevenzione, molti rischi si ridurrebbero». Informazioni utili, evidenzia il consigliere, si trovano sul sito iononrischio.protezionecivile.it.
«Un primo aspetto importante – dice – è la fiducia nelle istituzioni, prestando attenzione quando emanano un’allerta». Sul rischio idrogeologico, poi, l’invito è a «segnalare alle autorità competenti eventuali problematiche: rifiuti abbandonati o alberi secchi in un corso d’acqua, il tombino intasato... L’attenzione su questi aspetti è, e deve essere, crescente». Cruciale, poi, informarsi: «Anche sul Piano di Protezione civile del proprio Comune, per sapere quali sono i rischi del territorio in cui si vive. A Calusco per esempio, il mio paese, non c’è un rischio idrogeologico rilevante, ma abbiamo il tema del rischio chimico, legato alla presenza di alcune aziende nell’area. Sui siti di ciascun Comune si trovano informazioni e schede sintetiche».
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