Promozioni, i licei battono i tecnici: «La Dad ha influito» - L’infografica

I primi dati Circa l’80% dei liceali ha superato l’anno. Le bocciature hanno ripreso a crescere negli Itis e Isis. I presidi: pandemia e quarantene hanno lasciato il segno. Partecipa al contest social de «L’Eco di Bergamo» sulla maturità.

Promossi sì, ma con più fragilità, anche a livello cognitivo. È questo il dato più significativo che emerge al termine delle operazioni di scrutinio di fine anno negli istituti superiori della città. Come già avvenuto alla fine dello scorso anno scolastico in cui, dopo la «pausa» dovuta al Covid, erano tornate le bocciature, anche quest’anno il ritorno alla normalità nella scuola è stato segnato dai numeri degli studenti che non sono stati ammessi alla classe successiva o che hanno avuto il cosiddetto «giudizio sospeso». Per intenderci quelli che una volta si dicevano che erano stati «rimandati» a settembre.

Prime e terze, più bocciati

I primi dati disponibili per alcune delle scuole superiori cittadine (altre li stanno ancora elaborando) tutto sommato rispecchiano quella che era la situazione prima dei due anni di pandemia, vale a dire con percentuali più significative di bocciature nelle classi prime e terze. In prima perché gli studenti in qualche modo pagano lo scotto del passaggio dalla scuola media a quella superiore, e quelli di terza perché il triennio richiede una preparazione più solida. Su questi numeri però quest’anno ha pesato anche il fatto che i ragazzi si sono trovati a fare i conti, dopo due anni passati più in Dad che in classe, con quella che era la loro effettiva preparazione.

«Gli studenti di prima hanno risentito della pandemia anche a livello di orientamento nella scelta scolastica, nel senso che forse non sono arrivati in questo istituto del tutto consapevoli del percorso di studi offerto – sottolinea il dirigente dell’Itis Paleocapa, Imerio Chiappa –. Questo naturalmente ha avuto delle ricadute sulle loro performance»

«Gli studenti di prima hanno risentito della pandemia anche a livello di orientamento nella scelta scolastica, nel senso che forse non sono arrivati in questo istituto del tutto consapevoli del percorso di studi offerto – sottolinea il dirigente dell’Itis Paleocapa, Imerio Chiappa –. Questo naturalmente ha avuto delle ricadute sulle loro performance. A questo si è unita anche la preparazione che, dopo due anni di Dad, ha presentato il conto. Carenze nella preparazione di base comunque si sono evidenziate un po’ in tutte le classi. Abbiamo lavorato, e dobbiamo lavorare, per tornare a un livello alto. Per riallineare gli standard – prevede Chiappa – ci vorranno un paio di anni».

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Scuole a confronto

Detto questo comunque gli istituti tecnici si confermano come le scuole più selettive. All’Itis Paleocapa è stato promosso il 57,5% degli studenti a fronte dell’80,5% del Lussana e dell’80,3% del Secco Suardo. Sempre al Paleocapa è stato bocciato il 13%, mentre al Suardo il 3,2% e al liceo Sarpi il 3%. «È stato bocciato meno di uno studente per classe – commenta la dirigente del liceo Lussana, Stefania Maestrini – quindi siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti che, in un certo senso, confermano il ritorno a scuola della normalità. I buoni risultati poi sono stati raggiunti anche grazie al ritmo delle lezioni che, di fatto, anche se con settimane più critiche verso metà anno, hanno visto gli studenti tutti in classe».

Numero inferiore di promossi (64,8%), rispetto ai licei, anche all’Isis Natta. Qui i bocciati sono stati l’8,61%, mentre i rimandati il 26,6%. «Il dato complessivo dei promossi e bocciati di quest’anno conferma i nostri dati storici – fa presente la dirigente dell’Isis Natta, Maria Amodeo –. Detto questo però va sottolineato che, rispetto all’anno scorso, quest’anno nelle classi prime e terze il numero è leggermente incrementato. Questo perché l’anno scorso, vista la situazione ancora piuttosto difficile, abbiamo preferito dare ai ragazzi più opportunità di recupero dando loro i giudizi sospesi. Quest’anno invece nei casi più problematici si è optato subito per la bocciatura».

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Da scuola a scuola si evidenziano differenze nei risultati anche in funzione dell’utenza. È il caso del liceo Sarpi dove i ragazzi arrivano con una solida preparazione di base: «Alla nostra scuola si iscrivono sempre studenti con la media del 9 o del 10 – ricorda il dirigente del Sarpi, Antonio Signori –. Per questo motivo non abbiamo registrato un calo di rendimento nella fascia alta dei ragazzi, anche se va detto che nelle classi prime sono emerse situazioni lacunose che naturalmente hanno influito sulle valutazioni, che di conseguenza si sono abbassate. Il numero più significativo di bocciati e rimandati infatti è stato proprio in alcune classi prime».

«Una premessa è doverosa – commenta il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, Vincenzo Cubelli – la pandemia ci ha fatto capire l’importanza della scuola e ne ha messo in evidenza sia le grandi qualità, sia le problematicità. Il Covid ha avuto l’effetto di una lente di ingrandimento sui problemi della scuola».

«Una premessa è doverosa – commenta il dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale di Bergamo, Vincenzo Cubelli – la pandemia ci ha fatto capire l’importanza della scuola e ne ha messo in evidenza sia le grandi qualità, sia le problematicità. Il Covid ha avuto l’effetto di una lente di ingrandimento sui problemi della scuola». Detto questo, il provveditore sottolinea come negli ultimi due anni si siano evidenziate «tendenze già in atto nella scuola, come il maggior numero di promossi nei licei rispetto ai tecnici o la necessità di un supporto psicologico da parte degli studenti». Quel che importa, ora, conclude Cubelli, è cercare le soluzioni e valutare «un sistema scolastico diverso che metta a frutto gli insegnamenti degli ultimi due anni».

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