Presidi, una scuola su 10 ancora scoperta

NOMINE. Il bilancio è provvisorio, ma il decreto dell’Ufficio scolastico regionale pubblicato mercoledì parla di 17 istituti senza dirigente. Ad agosto però sono previste immissioni in ruolo legate all’ultimo bando.

Il bilancio più «vero» sarà quello di fine agosto, a ridosso del via del nuovo anno scolastico. Ma sul fronte dell’organizzazione, e in particolare sul tema della mobilità dei dirigenti scolastici, un primo dato si può abbozzare: al momento sono 17 su 140 gli istituti scolastici bergamaschi – tra comprensivi e superiori – senza un preside, cioè con «sede libera». Il dato è inciso nell’ultimo decreto dell’Ufficio scolastico regionale su «rinnovo, mutamento degli incarichi dirigenziali e mobilità interregionale dei dirigenti scolastici», pubblicato nella giornata di mercoledì. La tendenza appare in lieve aumento, ma appunto andrà poi ricalcolata sulla base dei possibili innesti – da definire nel prossimo mese – legati alla nuova tornata di dirigenti scolastici «usciti» dall’ultimo concorso nazionale.

La situazione istituto per istituto

Nel dettaglio, secondo il prospetto pubblicato dall’Ufficio scolastico regionale, risultano come «sedi libere», cioè senza un preside già assegnato, l’Istituto comprensivo di Azzano San Paolo, l’Ic Muzio in città, l’Ic Martiri della Resistenza di Calcio, l’Ic di Calusco, l’Ic Mastri caravaggini di Caravaggio, l’Ic di Cisano Bergamasco, l’Ic Abate Bravi di Cologno al Serio, l’Ic Lotto di Covo, l’Ic da Vinci di Mozzanica, l’Ic di Osio Sopra, l’Ic Valle Serina-San Pellegrino Terme, l’Ic Giovanni XXIII di Val Brembilla, l’Ic di Zogno, il Convitto Battisti di Lovere e – tra le superiori – il Quarenghi in città, il Betty Ambiveri di Presezzo e il Turoldo di Zogno. Il provveditorato regionale dà conto anche delle «entrate» e delle «uscite» interregionali dei dirigenti scolastici bergamaschi: in entrata da fuori Lombardia si segnala solo una preside, per l’Istituto comprensivo De Amicis di Treviglio, mentre sono 7 i trasferimenti di presidi fuori regione (che riguardano la Muzio in città, l’Ic da Vinci a Mozzanica, l’Ic di Azzano San Paolo, l’Ic di Osio Sopra, il Quarenghi, l’Ic di Zogno, che rimangono appunto scoperti, mentre l’Ic Grossi di Treviglio verrà coperto).

«Il dato sulle sedi scoperte è leggermente peggiorato», osserva Paola Manzullo, segretaria generale della Cisl Scuola: «Vuol dire che più di una scuola su dieci (il 12% circa, ndr) al momento è senza dirigente, anche se bisogna attendere quel che succederà a breve. Tra l’altro stiamo aspettando che esca anche un nuovo bando del concorso per i dirigenti, che è importante e necessario». Se il nuovo concorso inciderà sui dirigenti del futuro, in stand by c’è ancora una coda del precedente bando. «Siamo in attesa dell’immissione in ruolo dell’ultimo contingente del bando precedente per dirigenti scolastici – spiega Claudio Ghilardi, vicepresidente della sezione bergamasca dell’Associazione nazionale presidi –: si tratta di circa 150 docenti in tutta Italia. Tra l’altro la maggior parte dei posti ancora disponibili è proprio in Lombardia, circa 160-150: solo la Lombardia ha un numero di posti vacanti pari al totale dei nuovi dirigenti che verranno immessi in servizio, pare evidente che resteranno delle scoperture». Le mobilità interregionali sono peraltro aumentate: «Rispetto al passato è stata concessa la mobilità interregionale sul 100% dei posti – approfondisce Ghilardi –. Attendiamo che in agosto vengano confermate le immissioni in ruolo dell’ultimo concorso, vedremo quanti posti saranno occupati e si aggiornerà l’elenco delle sedi libere». Qualche posto potrebbe andare coperto grazie ai nuovi arrivi, altri resteranno vacanti e saranno colmati con le consuete reggenze.

Sullo sfondo c’è anche la questione del «dimensionamento», su input del ministero: «Non verranno soppressi i plessi, ma le dirigenze – specifica Ghilardi –. Ci saranno cioè degli accorpamenti a livello di presidi, cercando di salvaguardare le sedi scolastiche». Secondo alcune stime dei sindacati nazionali, sulla base delle indicazioni ministeriali, nel prossimo triennio in tutta la Lombardia gli istituti scolastici potrebbero essere ridotti del 3,4% sulla base dell’accorpamento tra più istituti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA