Preghiere, musica e balli per la Virgen de Urkupiña - Foto e video

LA TRADIZIONE. Il centro di Bergamo si è riempito come da tradizione dei suoni della morenada, caporales, salay, tinku, pujllay: balli e canti tradizionali delle città della Bolivia, tra colori vivaci, piume, campanelli, maschere, brillantini e paillettes dei fantastici costumi di danzatrici e danzatori.

L’occasione per la sfilata dei gruppi folklorici è stata la festa della Virgen de Urkupiña, che si celebra il 15 agosto, giorno dell’Assunzione di Maria in cielo.

In testa al corteo, che ha preso le mosse da piazza Sant’Anna, la statua della Virgen che è stata riportata nella chiesa di San Lazzaro dopo la messa celebrata dal parroco di Sant’Anna don Angelo Domenghini, don Mario Marossi, che segue la comunità latino americana, e padre Emanuele Meli.

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«Ogni cultura – ha detto don Mario nell’omelia – esprime la devozione verso Maria in modo differente ed ognuna arricchisce l’altra aiutandosi a cogliere la profondità della celebrazione». «Da oltre vent’anni – ha aggiunto don Sergio Gamberoni, direttore dell’Ufficio per la pastorale dei migranti - la Diocesi sostiene attivamente la presenza visibile dei boliviani a Bergamo, sempre più attivi nelle proprie parrocchie di riferimento. La scommessa è che diventino sempre più protagonisti nelle comunità e nella vita della città».

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