Cronaca / Bergamo Città
Martedì 17 Ottobre 2023
Pontesecco: lavori finiti, ma restano le code. Sul tavolo, ipotesi birilli in uscita dalla città
VIABILITÀ. Nonostante il cantiere sia terminato proseguono i disagi per chi va in valle. E ora potrebbe riaffacciarsi la soluzione in vigore fino allo scorso anno.
L’ultimo strappo è quello più difficile da digerire: tre minuti a passo d’uomo per meno di 300 metri di strada, di cui uno speso per reimmettersi nell’unica corsia verso la Val Brembana, il punto nevralgico che continua a fare dello snodo di Pontesecco una matassa che nessuno riesce a sbrogliare. Cambiano gli assetti, ma anche dopo gli ultimi ritocchi di settimana scorsa al cantiere, la soluzione delle due rotonde tra il quartiere cittadino di Valtesse e via Maresana, a Ponteranica, non sembra in grado di risolvere il problema. Durante la notte tra martedì 17 e mercoledì 18 ottobre, con l’annunciata asfaltatura dell’ultimo tratto di cantiere, si scriverà la parola fine sul progetto che, studi alla mano, avrebbe dovuto chiudere definitivamente l’esperienza dei birilli tra i semafori di via Pontesecco.
E invece lunedì pomeriggio praticamente a intervento già ultimato, le code in uscita dalla città hanno intasato per più di due ore sia la circonvallazione che la via Ruggeri da Stabello, con punte di 12-13 minuti per percorrere il chilometro e mezzo tra lo svincolo di Monterosso e la prima rotatoria. Lungo la strada adiacente, la fila di auto è arrivata fino al Carrefour di via Baioni, con tempi di percorrenza un po’ meno lunghi, ma più che triplicati rispetto al passato. Insomma, mai così male come in queste ultime settimane, nonostante ieri – per la prima volta – non ci fossero più operai al lavoro sulla sede stradale. Il problema sta nel tratto a tre corsie tra via Biava e via Maresana, inutile girarci troppo attorno. I flussi di traffico stanno dimostrando, con buona pace delle ricerche sulla mobilità fatte negli anni scorsi, che anche senza semafori le criticità non si risolvono. Se adesso, con due corsie in entrata verso la città, si è alleggerito il traffico del mattino (ma ieri alle 8 la colonna per entrare a Bergamo arrivava ancora fino ad Almè), al pomeriggio raggiungere Ponteranica è diventata un’odissea, tanto che sul tavolo delle amministrazioni comunali ha ripreso corpo l’ipotesi del ritorno dei birilli, che potrebbero spuntare di nuovo dal cilindro, stavolta per regolare il traffico in senso opposto.
Due settimane per valutare
Una beffa, alla quale però si sta pensando davvero, anche se il Comune di Bergamo invita ad aspettare ancora almeno un paio di settimane prima di tirare le somme, giusto il tempo per chiudere anche gli ultimi ritocchi al cantiere (dopo l’asfaltatura di questa notte seguirà la posa della segnaletica orizzontale definitiva) e per dare agli automobilisti qualche giorno per prendere confidenza con la nuova viabilità. «I lavori sono ormai ultimati – dice il sindaco di Ponteranica, Alberto Nevola –. Utilizzeremo questa settimana per fare le valutazioni del caso, anche d’accordo con il Comune di Bergamo, poi vedremo se serviranno altri correttivi». Quella dei birilli resta un’ipotesi, anche se «qualora si dovesse andare in quella direzione – aggiunge Nevola –, varrebbe la pena ripristinare due corsie stabili in uscita dalla città e una in entrata, e gestire i birilli al mattino». Come dire, punto e a capo.
Piccoli ritocchi sulla viabilità
Oggi quel che si vede, oltre al restringimento della sede stradale per chi è diretto verso la valle, è che alla rotonda di Valtesse la precedenza ai veicoli che arrivano da via Ruggeri da Stabello vanifica in buona parte l’attestamento su due corsie per chi arriva dalla circonvallazione. Dopo pochi metri le due piste confluiscono nell’unica corsia verso la seconda rotatoria e qui il traffico procede a passo d’uomo. Qualche correttivo è stato apportato tra giovedì e venerdì della scorsa settimana, ma al momento senza risultati: sono state modificate le tempistiche del semaforo all’incrocio con via Biava, che ora resta a chiamata per i pedoni, ed è stata spostata di qualche metro la fermata dell’autobus verso la città. Piccoli ritocchi, quasi impercettibili, che non cambiano la sostanza.
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