«Poliziotti, angeli che non hanno le ali sulla schiena ma sulla mostrina»

L’EVENTO. Monsignor Giulio Dellavite ha celebrato la Messa domenica 29 settembre per il patrono San Michele arcangelo nella chiesa di San Michele al Pozzo Bianco. Saluti al prefetto uscente, il questore ricorda il dirigente Francesco Accetta morto per malore.

«Mi faccio provocare da una canzone di Ron: Tutti quanti abbiamo un angelo. Angelo è chi fa come fa Dio: la sua potenza è il prendersi cura». Monsignor Giulio Dellavite, delegato vescovile per le relazioni istituzionali, ha celebrato domenica 29 settembre nella chiesa di San Michele al Pozzo Bianco la Messa per il patrono della Polizia di Stato, San Michele Arcangelo. E proprio sugli angeli ha incentrato la sua omelia, ricordando che «questo concetto è nascosto nei nomi degli Arcangeli che la Chiesa ricorda oggi. In ebraico significano: Michele “chi è come Dio”, Gabriele “Dio è potente”, Raffaele “Dio si prende cura e guarisce”».

«Tutti quanti abbiamo un angelo, anche in divisa, e soprattutto tutti quanti possiamo essere un angelo, perché ognuno vale quanto ciò a cui dà importanza» ha concluso monsignor Giulio Dellavite citando l’imperatore Marco Aurelio.

«La stessa verità la celebriamo tra qualche giorno il 2 ottobre nella festa degli angeli custodi (che proprio per questo motivo diventano la festa dei nonni e di chi lavora per il bene comune) - ha ricordato monsignor Dellavite –. Un angelo fa come fa Dio: la sua potenza è il prendersi cura. Perciò gli si chiede: illumina, custodisci, reggi, governa me che ti fui affidato dall’amore divino. A chi siamo affidati? A chi ci siamo affidati? Chi si affida a noi? Lo stile di Dio lo vivono gli angeli, quelli che stanno in cielo e quelli in carne e ossa che non hanno le ali sulla schiena ma sulla mostrina come le donne e gli uomini della Polizia».

«Tutti quanti abbiamo un angelo, anche in divisa, e soprattutto tutti quanti possiamo essere un angelo, perché ognuno vale quanto ciò a cui dà importanza» ha concluso citando l’imperatore Marco Aurelio.

Il ricordo di Accetta

Alla Messa erano presenti le massime autorità militari e civili del territorio: non è mancato, da parte di monsignor Dellavite e del questore Andrea Valentino, un saluto al prefetto Giuseppe Forlenza che tra pochi giorni lascerà Bergamo per Padova. Il questore ha ricordato anche il dirigente delle Volanti Francesco Accetta, morto ad aprile per un malore a soli 58 anni. «San Michele Arcangelo ha da un lato la spada, che significa che noi il nostro compito lo dobbiamo svolgere con forza e determinazione, e dall’altra parte c’è la bilancia che ci ricorda che dobbiamo farlo sempre con tanto equilibrio e buonsenso, con rispetto per le persone e la dignità umana».

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