«Politecnico delle Arti, formula vincente». Ora servono 6,5 milioni per la nuova sede

LA VISITA. Il ministro dell’Università Bernini all’Istituto: «Qui nasce il Created in Italy, siete un modello da esportare». Berta: «Abbiamo mostrato la particolarità della nostra istituzione». E si attende l’esito del bando per i fondi.

C’è una data che al Politecnico delle Arti è segnata in rosso: il 31 luglio sarà pubblicata la graduatoria del bando del Governo che potrebbe «regalare» all’istituto una somma considerevole per la sistemazione della futura sede unica. In ballo ci sono 5 milioni di euro (sui 6,5 che si stima possano servirne): il Politecnico ha bisogno di nuovi spazi e di nuove cattedre – almeno una decina –, le iscrizioni continuano a crescere e l’eventualità di dover respingere gli aspiranti allievi è molto alta. La visita, sabato sera, 29 giugno, del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, è stata l’occasione per tornare a chiedere al Governo un’attenzione particolare per l’Istituto, il primo in Italia dopo la statizzazione ad aver accorpato Accademia di Belle Arti e Conservatorio. «Sul Politecnico di Bergamo stiamo investendo molto come modello da esportare, formula vincente di un ecosistema della cultura e dell’arte – ha detto Bernini –. Siamo oltre il made in Italy, qui siamo al “Created in Italy”. Ed è proprio per questo che stiamo pensando a formule specifiche che valuteremo e valorizzeremo insieme».

Il Politecnico orobico ha già vinto un bando del Pnrr per due anni di ricerca e di produzione artistica e un altro da 22 milioni di euro complessivi - insieme ad altre 30 realtà di Alta formazione artistica e musicale (Afam) e Università - per la digitalizzazione. «Siamo onorati che il Ministro abbia scelto di far visita alla nostra istituzione – hanno sottolineato la direttrice Daniela Giordano e il vicedirettore con delega alla direzione dell’Accademia di Belle Arti Francesco Pedrini –. Questa visita ci ha permesso di fare il punto sui progetti che stiamo portando avanti, a partire dai bandi statali che abbiamo vinto. Con i fondi che ci competono lanceremo una piattaforma e-learning per la formazione musicale e artistica».

Altre opportunità sono aperte nel campo dell’internazionalizzazione, ha ribadito il ministro, ma non arriveranno aiuti diretti, almeno non ora. «Abbiamo lavorato molto per il reclutamento del personale, sbloccando regolamenti che da 25 anni lasciavano troppe ambiguità – ha aggiunto Bernini –. Ora stiamo lavorando per l’omologazione dell’Alta formazione artistica e musicale in percorsi universitari. Il ministero vuole mantenere alta la qualità dell’offerta formativa». In Italia stanno prendendo vita esperienze simili a quella di Bergamo, «ma qui si è cercata un’unità che altrove non si è ancora realizzata. D’ora in poi l’offerta formativa deve essere più flessibile e “interoperabile”», ha concluso Bernini.

Per il ramo musicale 600 nuove iscrizioni

Al di là degli elogi, restano le questioni aperte: «La visita del ministro ci ha permesso di mettere in vetrina la particolarità della nostra istituzione – ha detto il presidente Giorgio Berta –. Per il cambio della sede ci sono trattative in corso. Aspettiamo gli esiti del bando per la copertura finanziaria. Il 31 luglio sapremo». Nel frattempo si sono chiuse le iscrizioni al prossimo anno: il ramo musicale ha fatto registrare 600 nuove iscrizioni, mentre quello dell’Accademia chiuderà a settembre e ci si aspetta un ulteriore incremento, anche in considerazione del debutto del nuovo triennio di design della comunicazione.

Presenti, sabato sera, anche la sindaca Elena Carnevali, alcuni membri del Consiglio accademico e del Cda dell’Istituto, il rettore della Fondazione Opera Sant’Alessandro don Emanuele Poletti, il consigliere del Ministro per il Pnrr Stefano Paleari e alcuni studenti, che hanno accompagnato il ministro nella sua visita alle aule. «È positivo che il ministro Bernini abbia visitato un’istituzione per noi molto significativa – ha detto Elena Carnevali –. Si tratta di un’esperienza pionieristica in Italia cui anche altri territori stanno guardando con interesse. Speriamo nella vicinanza della ministra anche per i progetti futuri. Il Comune sostiene l’attività del Politecnico con quasi 500mila euro all’anno, oltre alla gratuità degli immobili e una serie di altri impegni e altri economici».

Sulla questione degli spazi, ha detto la sindaca, «parlarne oggi è prematuro, perché quelli che abbiamo a disposizione sono ancora occupati della Gamec. In futuro – ha però aggiunto – dovremo fare una riflessione generale sulle possibilità che si apriranno quando la Gamec avrà trovato nell’ex palazzetto un luogo più prestigioso, ampio e adatto alle sue necessità». «Sono felice che dopo l’Università e il Centro di ricerca del Kilometro rosso, il ministro Bernini abbia visitato le tre anime bergamasche del suo ministero - ha detto la sua consigliera bergamasca Alessandra Gallone -. Per la questione degli spazi serviranno un progetto e soprattutto una sede da proporre; speriamo di trovare una soluzione ottimale affinché l’Accademia e il Conservatorio possano trovare il loro luogo ideale».

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